Civitavecchia – Università Agraria ancora sconfitta in Tribunale sugli usi civici, adesso è il momento di conteggiare le spese legali

Il commissario per la liquidazioni degli usi civici per le regioni Umbria, Lazio e Toscana Antonio Perinelli “bastona” per l’ennesima volta l’ente: “hanno natura allodiale e non sono gravati da usi civici

CIVITAVECCHIA – Nel dialetto romanesco, per definire un persona con la testa dura che non si rassegna all’evidenza delle cose vie apostrofata nel seguente modo: “aò sei proprio de coccio“.

“De coccio” sembrano essere gli ex vertici dell’Università Agraria di Civitavecchia che hanno fatto resistenza ad ogni tentativo posto in essere dai cittadini per dimostrare che diversi lotti di terreno nono sono gravati dagli usi civici.

Ennesima sconfitta e condanna alle spese quella rimediata dall’ente lo scorso 27 aprile quando il commissario per la liquidazioni degli usi civici per le regioni Umbria, Lazio e Toscana Antonio Perinelli ha dato ragione ai cittadini ricorrenti: “accogliendo le opposizioni presentate dai signori Bianchini Paola, Pacifici Angelo, Pacifìci Veronica, Nunziata Franca, lovalè Giovanni, Sanità Mara, Peschi Francesca e Volpe Damiano, con contestuale declaratoria d’insussistenza del demanio collettivo e di gravami di uso civico sui terreni oggetto del presente procedimento. Con vittoria di spese e compensi oltre rimborso forfettario e accessori come per legge da distrarsi in favore dei sottoscritti avvocati che si dichiarano antistatari”.

Mentre venerdì si dovrebbe finalmente mettere una pietra tombale sulle attività “maramaldesche” della vecchia governance (peculato, delibere annullate d’impero dal Tribunale civile, ecc. ecc.) è giunto il momento di fare due conti in tasca agli avvocati che continuano a perdere, con una sistematicità imbarazzante, le cause contro i proprietari di terreni e/o appartamenti illegittimamente ritenuti gravati dagli usi civici.

Ormai le sentenze sull’Università Agraria sono diventate un cult nei tribunali tanto che vengono ciclostilate cambiando sempre i nomi dei ricorrenti.

Anche i Ctu ormai hanno una frase memorizzata da utilizzare ogni qual volta gli avvocati ora nominati da De Paolis o all’epoca d’oro della Delmirani che è la seguente: “a seguito dell’esame della documentazione relativa alla storia dei mappali in esame, delle precedenti consulenze di ufficio, alla mancanza di una certa esistenza di servitù di pascolo per i mappali stessi, alla verifica cartografica e della effettiva geografica collocazione in mappa, che li riporta alla stessa origine delle particelle oggetto della sentenza Commissariale n. 43 Cron. 472 del 0771072020 Civitavecchia, si conclude la presente analisi asserendo che i mappali in esame non hanno avuto un storia differente da quelli già oggetto della Sentenza Commissariale citata (la Sentenza n. 43 Cron. 472 del 07/1072020 Civitavecchia) e, pertanto, ne può venire considerata una natura non demaniale”.

Questa l’ultima battuta d’arresto dell’Università Agraria avvenuta il 27 aprile scorso:

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