VITERBO- La procura di Perugia ha chiesto il rinvio a giudizio, per il reato di “rifiuto o omissione d’atti d’ufficio”, del procuratore di Viterbo, Paolo Auriemma, e della pm Eliana Dolce, sospettati di non aver indagato in maniera approfondita su pestaggi e violenze subite da alcuni detenuti del carcere Mammagialla e riportate in un esposto del Garante per il Lazio presentato l’8 giugno del 2018. Il procedimento, come si legge nel capo di imputazione, venne iscritto dai magistrati di Viterbo solo il primo agosto del 2018 “nel registro modello 45 (fatti non costituenti notizia di reato) nonostante dallo stesso emergessero specifiche notizie di reato”. Il 29 giugno è stata fissata dal gup l’udienza preliminare. Le persone offese individuate nell’avviso di fissazione dell’udienza sono il ministero della Giustizia, lo stesso Garante dei detenuti del Lazio e poi i prossimi congiunti di Hassan Sharaf, il detenuto egiziano che nel luglio del 2018 morì all’ospedale Belcolle dopo una settimana di agonia dopo essere stato trovato nella cella del carcere con una corda artigianale ricavata da un asciugamano attorno al collo.