Viterbo – Progetto “Dopo di noi”. Case non agibili per colpa del Comune, la denuncia di La Tuscia nel cuore

L’assessora a capo delle politiche sociali Patrizia Notaristefano costernata in consiglio comunale non ha ancora risolto la questione

VITERBO – E’ di circa una quindicina di giorni fa, l’interrogazione della Consigliera PD Lina Delle
Monache, in merito al mancato allaccio del gas presso la struttura comunale (ex Eca) in via
della Volta Buia, struttura che dovrebbe ospitare ragazzi con particolari fragilità, nell’ottica
del progetto “Dopo di noi”  volto al raggiungimento di una ottimale possibilità di vita autonoma.
L’assessore ai servizi sociali, Patrizia Notaristefano  in consiglio comunale rispose,  che nonostante le ripetute telefonate con il gestore non si riuscisse a risolvere il
problema dichiarando in consiglio comunale di essere “scandalizzata, da 5 mesi stiamo aspettando l’allaccio del gas, segnaleremo il gravissimo disservizio da parte del gestore”.
L’associazione La Tuscia nel Cuore, segnala che non sembra essere questa la motivazione per cui tanti giovani disabili stanno aspettando di avviarsi verso una vita indipendente.
Come ha avuto modo di spiegare il Consigliere Elpidio Micci, con una interrogazione urgente nel consiglio comunale del 23 maggio dopo un approfondimento del problema con gli uffici preposti, e anche da nostri accertamenti (La Tuscia nel Cuore -Lista civica per Viterbo), pare che il gestore del servizio sia già stato individuato da tempo e che lo stesso abbia già scritto al comune richiedendo una certificazione di conformità dell’impianto (da parte di un tecnico di fiducia nominato dall’amministrazione comunale), della struttura in oggetto per poter eseguire il relativo allaccio.
Quindi non un disservizio del gestore come sostenuto dalla titolare delle Politiche Sociali
responsabile della struttura, ma una mancata procedura amministrativa di cui è responsabile
il Comune di Viterbo.
Chi di competenza, anche se l’allaccio del gas non è di suo ambito, avrebbe dovuto
preoccuparsi di sollecitare anche con comunicazioni scritte gli uffici responsabili, in modo da
poter permettere ai ragazzi con disabilità ed agli operatori che li dovranno assistere di iniziare un importante percorso nella acquisizione di una più possibile ottimale vita autonoma.
L’associazione LA TUSCIA NEL CUORE, si augura che la problematica venga affrontata al
più presto, unitamente anche alla triste ed incredibile vicenda, dei due cittadini viterbesi che
da più di un anno sono costretti ancora a vivere in una tenda fuori dalle mura del parco di
Valle Faul, spettacolo indegno offerto alla cittadinanza tutta”.