FIUMICINO – Sul porto turistico di Fiumicino della Royal Caribbean, si è tenuto a Civitavecchia un incontro che definire “segreto” è improprio, visto che era annunciato e ospitava le figure istituzionali interessate dal progetto, ma “riservato” sì, visto che non tutta la stampa è stata invitata (o vogliamo dire ammessa?) a salire sulla nave da crociera della Royal Caribbean dove si è parlato (anche) del futuro di Fiumicino.
Così l’incipit dell’articolo a firma di Angelo Perfetti vergato su Civonline che continua – Andiamo al sodo: il progetto sarà sviluppato in due fasi. Prima saranno fatte le opere marittime (diga foranea, banchine, colmate) e le opere relative alla funzione crocieristica (accosto, terminal, logistica, cold ironing) e all’infrastrutturazione (verde pubblico, viabilità, allacci).
Poi tra giugno e dicembre 2026 (con qualche mese di slittamento, dato il suddetto ritardo) arriveranno il completamento della marina per il diporto e per i mega-yacht (pontili, servizi), la messa in esercizio del cantiere nautico e la realizzazione dell’edificio servizi e dell’hotel/aparthotel (quest’ultimo, almeno in teoria, servirebbe per ospitare i pellegrini).
Il costo complessivo? 439.600.000 (439 milioni 600mila euro), totalmente a carico del privato. Sulle risorse del Giubileo vengono computati 0 (dicasi zero) euro.
E’ tutto scritto nel Decreto Giubileo, nero su bianco, sotto la voce “Intervento n.146”, che, come tradizione del Faro online, che offre sempre ai suoi lettori i documenti di cui parla, riportiamo qui per chi volesse scaricarselo e leggerlo.
Parlare di volontà del Papa, come abbiamo scritto nel titolo, è una evidente forzatura giornalistica, ma certo l’appuntamento epocale del Vaticano – il Giubileo, appunto – ha un peso non indifferente anche sotto il profilo economico-burocratico della vicenda. Va anche detto che il Decreto Giubileo è arrivato “in ritardo” di qualche mese rispetto alle previsioni, dunque il cronoprogramma originario va valutato tenendo conto di questa informazione.
Perplessità sono state espresse nel tempo dal Comitato Tavoli del Porto, ultimamente dalla consigliera regionale Pd, Michela Califano e, cosa più importante, dal presidente dell’Autorità Portuale di Civitavecchia, Musolino. Ma nessuno di questi, seppur con ruoli apicali e importantissimi, ha davvero voce in capitolo. L’opera infatti “guarda” direttamente alla politica nazionale, e non a caso infatti è stata inserita nel programma del Giubileo 2025.
Quanto alla effettiva fattibilità, è tutto da vedere. Il fondo limaccioso e con poco pescaggio della zona del Vecchio Faro non consente profondità tali da ospitare navi da crociera. O meglio, stando a quanto abbiamo saputo finora, non consentirebbe; bisogna vedere se il progetto Royal Caribbean sarà capace di superare l’ostacolo che ha affossato (e non solo in termini metaforici) il primo tentativo di Bellavista Catagirone. Anche volendo dragare, bisognerà capire dove le tonnellate di fango potranno essere stoccate, in quale vasca di colmata… Ma queste sono questioni tecniche che verranno spiegate probabilmente in un prossimo futuro, e che poi si troveranno a fare i conti con la Natura.
Quel che è dirimente, ad oggi, è capire quale fine faranno gli insediamenti abitativi esistenti, quali strutture di collegamento con Roma e con l’aeroporto potranno essere al servizio della crescita di Fiumicino città, quali saranno le ricadute occupazionali reali, quali i benefici per il turismo locale e quale tipo di edilizia accompagnerà il tutto.