Montefiascone – Mancata approvazione del bilancio consuntivo, “il consiglio va sciolto e il Comune commissariato”

Il prefetto Antonio Cananà sta ancora tergiversando mantenendo una situazione contra legem evidente

MONTEFIASCONE – La legge è uguale per tutti? Iniziano a chiederselo alcuni esponenti dell’opposizione al Comune di Montefiascone, al centro ormai da polemiche quotidiane.

L’ultimo consiglio comunale andato deserto è un fatto di per se molto grave. Si trattava di votare il bilancio consuntivo. Il prefetto di Viterbo Antonio Cananà che normalmente è sempre molto puntuale e quasi morboso nella ricerca del cavillo, in questo caso sembra essere distratto e poco attento.

A mettere nero su bianco le inadempienze di questa amministrazione proprio l’opposizione che ha inviato una Pec ai vari organi di governo che vanno dal Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, alla Corte dei Conti, al sottosegretario agli enti locali e al prefetto di Viterbo Cananà.

Cosa denuncia l’opposizione alla maggioranza guidata da Giulia De Santis?

Gravi inadempimenti amministrativi legati alla mancata votazione del rendiconto della gestione del bilancio economico.

Viene richiamato l’art 227 del D.lgs. 18 agosto 2000, n. 267, che al comma 2 recita: “Il rendiconto della gestione è deliberato entro il 30 aprile dell’anno successivo dall’organo consiliare, tenuto motivatamente conto della relazione dell’organo di revisione. La proposta è messa a disposizione dei componenti dell’organo consiliare prima dell’inizio della sessione consiliare in cui viene esaminato il rendiconto entro un termine, non inferiore a venti giorni, stabilito dal regolamento di contabilità”.

L’articolo 2-bis dello stesso decreto legislativo prevede che “In caso di mancata approvazione del rendiconto di gestione entro il termine del 30 aprile dell’anno successivo, si applica la procedura prevista dal comma 2 dell’articolo 141”. (Comma introdotto dall’articolo 3, comma 1, lettera l), legge n. 213 del 2012);

Andando a leggere l’art 141 comma 2 troviamo scritto: “Nella ipotesi di cui alla lettera c) del comma 1, [quando non sia approvato nei termini il bilancio] trascorso il termine entro il quale il bilancio deve essere approvato senza che sia stato predisposto dalla giunta il relativo schema, l’organo regionale di controllo nomina un commissario affinché lo predisponga d’ufficio per sottoporlo al consiglio. In tal caso e comunque quando il consiglio non abbia approvato nei termini di legge lo schema di bilancio predisposto dalla giunta, l’organo regionale di controllo assegna al consiglio, con lettera notificata ai singoli consiglieri, un termine non superiore a 20 giorni per la sua approvazione, decorso il quale si sostituisce, mediante apposito commissario, all’amministrazione inadempiente. Del provvedimento sostitutivo è data comunicazione al prefetto che inizia la procedura per lo scioglimento del consiglio”.

Inspiegabile il comportamento del prefetto Antonio Cananà che evidentemente non è a conoscenza del provvedimento del 19.04.2023 Prot. n. 31680 con cui la Prefettura di Viterbo in persona del Dirigente dell’area II – Raccordo e collaborazione con gli enti Locali, Fabio Vincenzo Geraci, sollecitava l’approvazione del rendiconto della gestione 2022 di cui all’art. 227 del D.lgs. 267/2000.

Decorso il termine perentorio del 30.04.2023 l’amministrazione del Comune di Montefiascone non ho proceduto alla convocazione del consiglio comunale né provvedeva all’adozione della deliberazione della giunta comunale, il consigliere di Forza Italia, Paolo Domenico Manzi, scriveva al Prefetto segnalando l’inadempimento.

A seguito di questa segnalazione la Prefettura, attraverso il dirigente d’area Geraci, inviava un sollecito al sindaco invitandolo a provvedere senza indugio ad adempiere all’obbligo di legge.

Il 23 maggio scorso, ben oltre il termine del 30 aprile 2023, il Comune di Montefiascone adottava il provvedimento di giunta avente ad oggetto: “Approvazione della relazione sulla gestione … e dello schema di rendiconto dell’esercizio finanziario 2022” priva dei necessari allegati e documenti”. Un chiaro quanto maldestro tentativo di eludere gli effetti di legge e che già lasciavano intuire i mal di pancia interni alla maggioranza.

Sta di fatto che la responsabile della ragioneria Licia Del Rosso, con nota Prot. n. 13445, comunicava ai consiglieri comunali l’avvenuto deposito degli atti e documenti relativi al rendiconto della gestione presso l’Ufficio Ragioneria.

Il 22 poi è andata in scena il classico teatrino della politica con il consiglio che non si è potuto aprire per la mancanza del numero legale e non perché l’opposizione appositamente aveva disertato l’assise ma per la mancata presenza di ben quattro consiglieri di maggioranza.

Sul comportamento della Prefettura di Viterbo, non in linea con il decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 è stato chiamato ad intervenire un esponente politico nazionale di Forza Italia, Maurizio Gasparri che, con tutta probabilità, presenterà un’interrogazione al Ministro Matteo Piantedosi affinché intervenga sul Prefetto di Viterbo Cananà delegato a far rispettare le leggi dello Stato.

Contatta la redazione