VITERBO – Riceviamo e pubblichiamo dal consigliere comunale Andrea Micci sulla situazione di San Faustino: Subito un presidio fisso delle forze dell’ordine a San Faustino e nelle altre zone calde della città. Come Lega lo avevamo già chiesto al sindaco Giovanni Arena, ora torniamo a rinnovare la nostra proposta al sindaco Chiara Frontini.
È inaudito che un gruppo di cittadini che decide di mangiare una pizza in piazza si trovi sull’orlo di una rissa con la propria famiglia e i bambini. Una città sicura è quella in cui ogni cittadino può vivere gli spazi urbani appieno, serenamente e in totale libertà nel rispetto della legge. È assurdo pensare che alcune persone evitino di uscire di casa, o temano di farvi ritorno dopo una certa ora, perché può accadere loro qualcosa di brutto.
È inaccettabile che un cittadino si affacci in pieno giorno dalla finestra della propria abitazione e debba ritrovarsi davanti scene raccapriccianti di gente ubriaca o, peggio, che spaccia o si droga in vie e piazze pubbliche. È impensabile, in un centro urbano a misura d’uomo come Viterbo, che ci siano zone della città inibite alla gente per bene, che non vi si reca più per paura di essere aggredita o rapinata o comunque importunata.
Questa, a nostro avviso, non è una città sicura. Ma è un luogo dove si verificano eventi che minano la libertà del cittadino e l’aggregazione sociale. La Lega ritiene che ci siano persone, indipendentemente dalla loro nazionalità, che hanno scelto di integrarsi, di rispettare le regole e di far parte di una comunità civile. Altre che hanno scelto di delinquere, di aggredire, di disturbare la quotidianità altrui. Verso queste persone non si devono fare sconti.
Chiediamo, quindi, al sindaco, tra le varie misure, di farsi portavoce presso le forze dell’ordine della richiesta di presidi fissi a San Faustino e nelle altre zone critiche. Torniamo a chiedere, inoltre, a che punto sia l’acquisto dell’ufficio mobile della polizia municipale, annunciato in sede di approvazione di bilancio ma che ancora nessuno di noi ha avvistato in giro per la città.
Il processo di integrazione va certamente promosso e sostenuto e crediamo stia già dando i propri frutti, come dimostrano i tanti stranieri che diventano parte della comunità viterbese. Ma per chi decide di rompere questo modello di convivenza civile, che sia italiano o straniero, vanno assolutamente adottate le misure adeguate, proprio per evitare che salti in aria l’integrazione in atto, fomentando risentimenti e una forma di odio che non vogliamo vedere in questa città.