Montalto di Castro insicura? Arriva il NO di cittadini e politica, maggioranza e opposizione insieme per il bene del paese

La sindaca Socciarelli, non solo pattuglie ma conoscenza e prevenzione soprattutto fra gli adolescenti. Giovanni Corona tutti in piazza venerdì 14 lancia il corteo contro droga e violenza

di Cristina Volpe Rinonapoli

MONTALTO DI CASTRO finito ultimamente agli onori delle cronache per una sparatoria legata al traffico di droga, una notizia che ha fatto eco, clamore mediatico, risonanza, si direbbe in termini giornalistici.

Ma cosa sta succedendo in quella che per lunghi anni è stata una tranquilla comunità? dove tutti conoscevano tutti? Montalto il contraltare alla vicina Capalbio dei vip, l’ultimo Paese del Lazio, a pochi chilometri dal confine con la Toscana.

Qui ci arrivi percorrendo l’Aurelia, da Grosseto, da Civitavecchia, da Roma, un turismo giovanissimo per via dei locali del lungomare, ma rivolto anche ad un target di coloro che – grazie al proliferare nel corso degli ultimi decenni – delle strutture ricettive, vogliono godere di una maremma meno impegnativa da un punto di vista economico, ma che non ha nulla da invidiare rispetto alla vicinissima Toscana.

Una comunità di circa 8 mila anime, che con gli spari nel boschetto dell’altra notte, si è sentita colpita dritta al cuore, lì dove di questi fatti non si era mai troppo sentito parlare, non siamo a Roma, a Milano a Napoli, ma in una tranquilla località dell’alto Lazio.

Rispetto alla cronaca di questi giorni, una cosa è certa: non ci stanno i montaltesi ad essere considerati un luogo ormai pericoloso, una terra di nessuno, ma soprattutto non ci sta la prima cittadina, Emanuela Socciarelli che una volta raggiunta dalla nostra testata, parla con fermezza risolutezza, senza esitazione:

Stiamo facendo tutto ciò che è nelle nostre disponibilità. Il consumo di droga è un tema che di sicuro non ci lascia né indifferenti tantomeno con le mani in mano. La cosa che più mi sta a cuore sono i nostri ragazzi, i giovani. A settembre con la riapertura delle scuole, ho già programmato una serie di incontri con l’ausilio di esperti del settore, per parlare di quello che non voglio sia più un tabù. Perché anche parlandone, creando consapevolezza, si contrasta il fenomeno” parola di sindaca, ma anche di esperta, vista la sua professione come infermiera psichiatrica, specializzata sui disturbi dell’apprendimento con alle spalle anni di volontariato nel sociale, che ci tiene a ribadire che il fenomeno non si combatte solo con le pattuglie “che comunque stanno lì a presidiare, e dopo gli ultimi accadimenti i controlli sono anche intensificati, ma attenzione!

Montalto non è un caso isolato, e la sparatoria è un fatto eccezionale, che spero non si ripeta mai più.

Invece, per ciò che sta avvenendo al centro storico, mi sto spendendo in prima persona, cercando di attivare tutti i protocolli necessari per destinare alle giuste strutture i casi che stanno turbando in questi giorni la nostra comunità. Parlo non solo come sindaca, ma come professionista, attiva da anni nell’ambito della psichiatria, perciò ho voluto seguire in prima persona ogni caso. Spero infatti che per qualcuno, il percorso riabilitativo di disintossicazione si attivi presto. Non solo per la tranquillità del paese, ma come infermiera psichiatrica che crede nel recupero delle persone”

E gli spari sopra? parafrasando Vasco Rossi.

In questo caso non sono per nessuno perché vogliono restare un caso isolato, come la sindaca stessa ribadisce, una maledetta sera in cui una comunità ha perso il suo senso di sicurezza “anche se, non perché meno grave, sono avvenuti nel boschetto vicino alle campagne fuori dai luoghi battuti dal turismo, non nella pineta come qualcuno ha riportato. Lo dico per amor della verità” specifica la Socciarelli.

Ma se Montalto è raggiunta dai turisti tramite l’Aurelia. Da dove arriva la droga? E soprattutto per mano di chi?

Dagli ambienti preposti a contrastare il fenomeno, polizia, guardia di finanza, carabinieri, ci viene riferito che provenga sia da Grosseto che da Civitavecchia, che essendo un grande porto è un luogo di arrivo di grandi carichi da smistare, Montalto è una delle mete, ma ad essere coinvolto è un po’ tutto il litorale. Anche se la pista principale da seguire non è solo il tragitto, ma la rete che c’è intorno, qualcosa di legato a chi di fatto detiene le attività, con quota maggioritaria, un po’ su tutta la costa famiglie legate agli ambienti della malavita, note nell’ambito del “settore”, che attraverso l’usura si sono imposti su parecchie attività da Roma fino a Montalto stessa.

Lo schema è identico, lo stesso dappertutto: si sfrutta l’immigrazione clandestina, per far “galoppare” il carico e le strutture- nelle quali attraverso anni di soldi prestati a strozzo, ossia con interessi lievitati sfruttando temporanee crisi economiche- si è riusciti a mettere le mani. Ed il business è garantito“.

Parlare di Montalto come caso?

Sarebbe un errore, anche se non bisogna mai abbassare la guardia, Montalto come tutti gli altri comuni del litorale, è una delle piazze dello spaccio, ma neanche la principale, come lo sono le piazze della vicina Roma, Grosseto, Livorno. Ciò che ha fatto tanto clamore è il fattore inedito, qui di sparatorie nessuno ne aveva mai sentito parlare, e sicuramente per paradosso diventerà un luogo, dopo il triste evento, più sorvegliato, più pattugliato e quindi più sicuro“.

Una comunità pronta a rilanciare su stessa, “Qui abbiamo sempre vissuto in modo tranquillo” riferiscono gli abitanti ed in nome e per conto di quella tranquillità che tutti si adoperano per ristabilirla, dai gestori degli stabilimenti, alle famiglie, alla politica, alla società civile.

Se c’è un problema di droga, vogliamo venga risolto” nel mentre la stagione turistica è cominciata e l’invito che viene fatto è quello di non seminare il panico, perché effettivamente, la situazione ora più di allora è sotto controllo.

La malavita non prenderà il sopravvento, è la promessa che si scambiano un pochino tutti, le mele marce verranno arginare. Il sentimento prevalente in questi giorni è fierezza, determinazione.

Maggioranza, opposizione società civile, uniti per difendere il proprio territorio.

Dall’opposizione Giovanni Corona coordinatore di Forza Italia, non manca di far sentire la sua voce: “Non è neanche iniziata la nuova stagione estiva e ci confrontiamo con avvenimenti che stanno di fatto danneggiano l’immagine del nostro paese. Non sono i primi, purtroppo, e temo che non saranno nemmeno gli ultimi. Il fenomeno della violenza urbana e soprattutto dello spaccio di droga sta dilagando ormai da tempo sul litorale non solo quello di Montalto. In questi giorni ci sono stati tantissimi episodi finiti agli onori della cronaca – continua il coordinatore di Forza Italia – ho aspettato ad intervenire perché sono convinto che la comunità di Montalto di Castro e Pescia Romana, debba unirsi per aiutare in primis le forze dell’ordine ed anche l’Amministrazione comunale, per contrastare episodi del genere in modo deciso, con un’unica voce – continua Corona. È chiaro, tuttavia, che qualcosa non stia funzionando, improduttivo in questa fase minimizzare i fatti, ma per amore del paese e della nostra comunità, non serve neanche puntare il dito; “collaborazione” deve essere la parola chiave in momenti come quello che stiamo vivendo, partendo dal presupposto che i cittadini non possono e non devono sostituirsi al ruolo e ai compiti delle istituzioni, siano esse civili o militari. Ma solo con l’opinionismo non si cambiano le cose-seguita- dunque, faccio una proposta sia all’amministrazione: potenziare, l’orario notturno in servizio della polizia locale in ausilio delle forze dell’ordine. Si potrebbe infatti finanziare, oltre la cifra già stanziata, attingendo a fondi aggiuntivi della Regione o del Ministero dell’interno, facendone richiesta. E rivolgo un’altra proposta invece ai miei concittadini: scendiamo in piazza, facciamo comunità, vi diamo appuntamento venerdì 14 alle ore 21, a Montalto marina, tutti insieme per esorcizzare la paura, ma anche per dire che Montalto è un paese fatto soprattutto di onesti imprenditori, lavoratori e cittadini. Lo faremo attraverso un corteo pacifico, senza simboli politici, aperto a tutti, incontrando e coinvolgendo le persone, promuovendoci invece di screditarci. Non siamo il Paese dello spaccio, le strade sicure le fanno le persone che le attraversano in primis con la cultura della pace, della solidarietà, del lavoro”.

Sono i cento passi di Montalto, da una parte la sindaca Socciarelli in prima persona sui casi da recuperare, e per ristabilire la legalità in coordinamento con le forze dell’ordine, dall’altra l’opposizione che vuole scendere in piazza al fianco della popolazione civile. Montalto, non si spaventa ci mette coraggio e determinazione… tutti insieme questa volta, maggioranza, opposizione, popolazione civile, perché la prima cosa è l’amore per il proprio Paese.