ARLENA DI CASTRO – Riceviamo e pubblichiamo la lettera del cittadino, Antonio Bonini: Publio Cascianelli, sindaco di Arlena di Castro: mi domando se è consapevole che oggi lei è l’unico a difendere questo progetto.
L’Amministrazione regionale, provinciale, le altre sessanta amministrazioni comunali che
compongono la Tuscia si sono dichiarate fortemente contrarie al fatto che Arlena possa ospitare quella discarica, che tutti definiscono tale, ma che lei ancora si ostina a chiamare piattaforma.
Contro la sua scelta si sono espressi anche molti Comitati e Associazioni.
Contro la sua scelta si sono espressi gli oltre quattrocento Arlenesi aventi diritto al voto che hanno firmato una sottoscrizione per dire NO a ciò che lei ancora si ostina a volere.
Prenda consapevolezza che oggi lei è solo e isolato!
Prenda consapevolezza che lei ancora ha tempo per fare un passo indietro, dimostrare che ha a cuore gli interessi collettivi degli Arlenesi e uscire decentemente da questa storia.
Sappia che se lei persevererà nella sua scelta di difendere un interesse particolare invece dell’interesse collettivo sarà la storia a giudicarla.
La sua sarà la storia del sindaco che ha trasformato Arlena di Castro in una favela e sarà la storia di un uomo solo che ha fatto di tutto per permettere al nostro amato Paese di avere un futuro che nessuno vuole.
Prenda consapevolezza che questa discarica è stata rifiutata sia in Calabria che in Molise.
Prenda consapevolezza che la scuola che le è stata promessa, se arriverà l’immondizia, non servirà.
Prenda consapevolezza che le 600mila euro all’anno promesse non saranno un vantaggio economico per gli abitanti di Arlena, se ridistribuisse queste risorse ci toccherebbero meno di 60 euro al mese per uno!
Prenda consapevolezza di quale svalutazione può causare questo progetto agli immobili, ai nostri
prodotti e alla nostra immagine.
Dica finalmente qualcosa a favore di Arlena e della Tuscia, ancora può farlo.
Si metta dalla nostra parte e ci aiuti ad impedire quell’errore irreparabile che si sta per compiere.
Infine, si legga questo passo delle Catilinarie di Cicerone che sicuramente la aiuterà a riflettere:
Fino a che punto abuserai, o Catilina, della nostra pazienza? Quanto a lungo questo tuo furore si prenderà gioco di noi? Fino a che punto arriverà la sfrontatezza sfrenata? Non ti turbarono per niente il presidio notturno del Palatino, per niente le sentinelle notturne della città, per niente il timore del popolo, per niente l’affluenza di tutti gli onesti, per niente questo protettissimo luogo per tenere la riunione del senato, per niente la bocca e il volto di questi? Non senti che i tuoi piani sono svelati, non vedi che la tua congiura, conosciuta già da tutti questi, è tenuta sotto controllo?
Risponde Etruria News: Con grande piacere diamo spazio a chi condivide con passione le nostre battaglie. Ci piace essere dalla parte dei più deboli che poi hanno mille risorse come ad esempio lei, signor Antonio Bonini, che ci ha offerto anche questa perla di Cicerone rimasta impolverata nelle nostre memorie scolastiche. Grazie per averci ricordato Marco Tullio Cicerone, Console della Repubblica romana e una delle sue opere. Peccato che il sindaco Cascianelli non può capirlo e non l’abbia studiato. Allora sommessamente vogliamo ricordare una celebre frase di Platone nella speranza che questo sindaco, così cocciuto ed ostinato possa almeno riflettere:
“Ogni problema ha tre soluzioni: la mia soluzione, la tua soluzione e la soluzione giusta.”