Calcio, Sergio Pirozzi: “Atletico Ascoli sarà un laboratorio di calcio. C’è molta curiosità intorno al club”

Intervista a Sergio Pirozzi, mister amatriciano e allenatore dell’Atletico Ascoli, squadra neopromossa in Serie D. Pirozzi, ha allenato l’Ostia Mare,  la Sorianese e il Rieti, per passare poi alla Viterbese, l’Aprilia e il Civitavecchia nei dilettanti, per concludere con il Trastevere.

L’allenatore si è concesso ai microfoni di Supernews per raccontare  questa nuova avventura.

Sergio, entriamo nel mondo Atletico Ascoli, con cui ha vinto il campionato subentrando a stagione in corso. Come ha vissuto il ritorno alla vittoria?

“Avendo abbandonato la politica, avevo la necessità di ritornare alla mia vita “calcistica”. In tanti mi avevano sconsigliato la scelta Atletico Ascoli, con il mio arrivo sulla panchina avvenuto a quattro giornate dalla fine, con la squadra seconda a un punto dalla prima, poteva sembrare una follia. Mi ero informato sullo spessore morale delle persone che erano in società e le recensioni erano tutte positive, infatti si sono rivelate tali. Abbiamo vinto il campionato, la stagione si è conclusa bene. Avevo il bisogno di tornare in questo mondo”.

Calciomercato: Canullo, Camilloni, D’Alessandro, Baraboglia, Severini, Diarra, solo per citare alcuni innesti certi. E poi?
“Terminato il campionato, con la società abbiamo condiviso una linea, quella di una squadra giovane con costi contenuti, ma con profili tecnici e umani che si adattino al contesto. Abbiamo acquistato ragazzi giovani che sono l’espressione del territorio, e cercheremo di continuare a farlo. L’unico ragazzo Over 30 è D’Alessandro, che ha un grosso curriculum, già integrato nella categoria della Serie D da due anni, ma anche lui con dei valori tecnici e umani importanti”.

Obiettivo stagionale dell’Atletico Ascoli di mister Pirozzi?
“Siamo una neopromossa, vogliamo e dobbiamo fare bene. Proveremo a competere con realtà che hanno fatto degli investimenti importanti. Siamo una squadra giovane, ambiente giusto, chissà!”

Lei, che è stato in tanti club importanti, come valuta la situazione infrastrutture dell’Atletico Ascoli?
“Sotto questo punto di vista il club è molto avanti e cerca sempre di migliorare. Avremo un nostro campo per fare allenamenti, una palestra nuova di zecca con macchinari nuovi. Infine, sono appena arrivati i GPS, tutto quello che serve per fare bene, l’organizzazione è fondamentale. Avevo chiesto alla società di fare questo tipo di investimento e sono stato accontentato. Meglio avere la possibilità di allenarsi e svolgere il lavoro quotidiano nelle condizioni ottimali piuttosto che un nuovo acquisto. Ripeto, con la società abbiamo fin da subito parlato la stessa lingua. Ci sono stati offerti dei giocatori importanti, come curriculum, come storia, però noi abbiamo fatto altre scelte. Questo deve diventare un laboratorio per far crescere i giovani, per poter fare un certo tipo di calcio, anche perché, essendo la seconda società di Ascoli, bisogna lavorare tanto sui giovani e sul senso di appartenenza”.

Cosa “promette” alla tifoseria?
“Promesse (ride, ndr) non ne facciamo, ci armiamo di buone intenzioni. L’Atletico Ascoli è seguita con molta curiosità, Ascoli è una città che vive di calcio e dove l’Ascoli Calcio (Serie B) è una religione. Il fatto che noi giochiamo la domenica, mentre la Serie B gioca il sabato, potrebbe dar modo a tutti di vedere un tipo di calcio diverso, un po’ più giovane e con gente del luogo. Proprio per questo dovremmo essere bravi ad incuriosire”.