Frosinone – Mastrangeli, un sindaco solo (o quasi) al comando

“Max” Tagliaferri fuori controllo sta pregiudicando il futuro di una coalizione nata logora

FROSINONE – Il problema di Riccardo Mastrangeli, sindaco civico in quota Lega non è il suo presidente del consiglio Massimiliano Tagliaferri ormai fuori controllo. Non è la linea veloce di bus elettrici da mettere in via Aldo Moro.

Nemmeno la ciclabile ormai diventata di esclusiva degli ambulanti per un trasporto merci veloce.

Il dramma che si sta consumando in queste ore è la consapevolezza che l’ex sindaco Nicola Ottaviani, da quando deputato, ha perso potere e controllo sui suoi stessi uomini.

In regione Lazio conta quanto il due di Coppe quando regna Denari. Pasquale Ciacciarelli sta camminando (bene) con le sue gambe senza il bisogno di badanti. Gli altri consiglieri comunali hanno capito che la Lega a livello regionale non ha più potere contrattuale in termini politici e che si accontenta delle briciole che avanzano in ogni ambito.

Un vecchio detto diceva: “meglio vescovo a Frosinone che cardinale a Roma”. La scelta obbligata di lasciare il vescovado per raggiunto limite di mandati e la scelta di fare la paletta alla Camera dei Deputati ha inevitabilmente fatto capire alle sue truppe che è ora di farsi spazio come sul Bounty. Già, Nicola Ottaviani è come il comandante Bligh. Aveva una bella nave e un equipaggio straordinario. Adesso è su una scialuppa alla deriva.

Riccardo Mastrangeli pensava di gestire il comune come le sue farmacie ma a quanto pare non è stato così. Una crisi tutta interna alla Lega che cerca spazi che pian piano vengono occupati con straordinaria sapienza dagli uomini di Fratelli d’Italia.

Una crisi che non spaventa il centrodestra ovviamente. Basti pensare che dal museo delle mummie del Partito Democratico è saltato fuori il gemello (politico) di Tutankhamon e cioè Domenico Marzi che si ripropone come alternativa a Mastrangeli.

Dunque il Bus Rapid Transit cioè la littorina elettrica di arcaica memoria è solamente un pretesto.

Anche le sceneggiate napoletane di Massimiliano Tagliaferri sono un pretesto. Già perché con tutte le denunce che ha incassato in queste ultime settimane sarà costretto a lasciare per opportunità politica la poltrona da presidente del consiglio. Anche la splendida e in grande forma Alessandra Sardellitti (una delle tante prese di mira) non si è lasciata intimorire dagli atteggiamenti poco cavallereschi e cafoni di Tagliaferri. Neanche deve pagare l’avvocato per chiamarlo a rispondere degli insulti ricevuti davanti ad un giudice di pace.

Nicola Ottaviani? Sta trascorrendo l’estate in spiaggia e non fatica neanche a fare i castelli di sabbia come quelli che ha lasciato in eredità al “povero” Mastrangeli.

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