Montalto di Castro – Villa Ilvana chiusa dal Comune dopo l’ispezione del Nas di carabinieri

Gli ospiti saranno trasferiti in altra struttura, probabilmente la nuova appena aperta a Pescia Romana

MONTALTO DI CASTRO – Con ordinanza a firma del sindaco Emanuela Socciarelli ieri è stata ufficialmente chiusa la Casa di Cura Villa Ilvana.

Decisione shock che non ha precedenti nella recente storia cittadina se non precedenti revoche delle gestioni.

Come si legge nell’ordinanza la decisione scaturisce dopo le relazioni, a seguito di ispezioni, del NAS dei Carabinieri di Viterbo.

Il Comando della stazione dei Carabinieri di Montalto di Castro, ha comunicato al Comune che a seguito di ispezioni effettuati, presso la Casa di Riposo denominata “Villa Ilvana”, gestita dalla Società Ginestra S.r.l.

I militari dell’Arma hanno accertato gravi e consistenti carenze strutturali, tutte elencate nel verbale.

A seguito della nota ricevuta il dirigente dei servizi sociali aveva diffidato società Ginestra a rimuovere tutte le criticità strutturali indicate, ovvero rimuovere tutte le cause che hanno determinato e/o che continuano a determinare irregolarità e/o disfunzioni assistenziali.

Ad aggravare il tutto la nota del NAS di Viterbo che comunicava al Comune che a seguito di ispezioni effettuate dai loro militari in collaborazione con il S.I.A.N. della Asl Viterbo, erano state accertate carenze e violazioni ai requisiti strutturali, organizzativi e funzionali e chiedevano all’amministrazione l’adozione di un immediato provvedimento amministrativo.

Irregolarità e violazioni gravi sia in funzione dell’assistenza agli anziani, che del cospicuo numero di inadeguatezze accertate e perduranti nel tempo.

Dopo l’istruttoria, l’amministrazione, ha provveduto ad emettere l’ordinanza di chiusura revocando l’autorizzazione al funzionamento, rilasciata a Società Ginestra Srl nel 2017.

In corso la smobilitazione della struttura con previa adozione delle misure necessarie a tutela degli utenti, che devono essere ospitati in condizioni strutturali ed ambientali comunque adeguate alla loro condizione.

Sono stati avvisati famigliari e per coloro che non ne hanno saranno i servizi sociali ad occuparsi della loro sistemazione che, con tutta probabilità, ricadrà sulla nuova struttura aperta a Pescia Romana che ha ancora spazi disponibili tenendo in debita considerazione le esigenze di tutela fisica degli stessi, psichiche e di socializzazione.

Alcuni famigliari potranno riprendersi i loro cari in attesa di trovare nuove soluzioni. Certo è che la chiusura di una Rsa è sempre spiacevole. Siamo difronte alla seconda struttura pubblica chiusa nel giro di pochi mesi. Ricordiamo anche quella della piscina tra mille polemiche.

Adesso l’amministrazione comunale rientrerà in possesso della struttura che dovrà essere prima risistemata e poi riassegnata.

Il problema è che l’assessore al patrimonio è Francesco Corniglia così fiscale, attento e ligio alla burocrazia con il conseguente rischio che la struttura non riapra più è davvero elevata.