L’uscita del rappresentante del M5S offre la possibilità di riportare in maggioranza Forza Italia. L’opposizione dorme sonni tranquilli e aspetta il grande ritorno del “talebano della carta bollata”
MONTALTO DI CASTRO – Le dimissioni da assessore del consigliere pentastellato Francesco Corniglia sono un grande assist per la sindaca Emanuela Socciarelli per ricompattare il centrodestra.
Forza Italia non aveva sostenuto ufficialmente nessuna delle liste che parteciparono all’ultima tornata elettorale.
Sergio Caci e Giovanni Corona potrebbero rientrare in gioco con un loro rappresentante in giunta. Su questo stanno lavorando i partiti del centrodestra viterbese. Giovedì scorso, durante l’inaugurazione della 17ª edizione del DiVino Etrusco a Tarquinia il presidente della provincia Alessandro Romoli (Forza Italia) e il deputato di Fratelli d’Italia Mauro Rotelli hanno iniziato a discuterne.
Il nome più ricorrente al momento è quello di Silvia Nardi (un grande ritorno) ma al momento sono solo voci di paese come quelli che vedrebbero l’alternativa di un’altra giunta anomala con l’ingresso della democrat Elisabetta Puddu.
Al momento però tutto rimane in standby in attesa del prossimo consiglio comunale che dovrebbe tenersi verso fine agosto.
Occasione utile per mettere in chiaro alcune questioni rivendicate dall’ex assessore Corniglia e che sono più frutto delle sue fantasie che della sua opera quando era in maggioranza.
Corniglia ha rivendicato l’ingresso in Talete dell’amministrazione quando non ha partecipato a nessuna riunione e fatto atti formali. Così come ha fatto riferimento a Villa Ilvana dove non ha mai messo piede così come in regione Lazio o alla Pisana.
Per non parlare dell’affare legato all’asfaltatura dell’ingresso al paese dalla SS 1 Aurelia. Invece di metterla a carico dell’Anas si è vanta di averla fatta lui. Un campione del non senso.
V’è di più. Ha promosso un appalto sull’asfaltatura delle strade al quale hanno partecipato un centinaio di ditte. Prima che venga assegnato passeranno anni. Scienziato.
Sui suoi disastri amministrativi stiamo redigendo un resoconto certosino perché i montaltesi devono conoscere fino in fondo l’incapacità politica di questo soggetto e dei suoi ultimi moicani.
Se dal punto amministrativo è stato un disastro da quello politico è sicuramente un bel volpino.
Consapevole della nullità dell’attuale opposizione, dove regna un silenzio assordante, ha pensato bene di andare ad occupare una casella lasciata vuota da Angelo di Giorgio, Angelo Brizi, Luca Benni e Elisabetta Puddu.
Da quando è iniziata la crisi di governo non c’è stato il ben che minimo segnale da parte loro.
Anzi, l’unico ad aver fatto qualcosa è il “Cicerone del Fiora” ovvero Di Giorgio che dopo la fuga di notizie sulle sue iperboliche strategie politiche mondiali da salotto borghese impolverato ha chiuso la chat che aveva aperto in campagna elettorale e riaperta ad un manipolo di fedelissimi che, messi insieme, fanno uno stato di famiglia.
Oggi andremo a verificare se il paladino del verde, della salute pubblica e del No ai depositi nucleari della Sogin abbia provveduto a pulire quel tratto di spiaggia di sua proprietà ridotto a discarica a cielo aperto.
Luca Benni, di area fioroniana, potrebbe allearsi con Francesco Corniglia per tentare una sorta di fronda in grado di impensierire l’attuale maggioranza.
Una cosa di buono ha lasciato in eredità l’ex assessore all’igiene urbana Francesco Corniglia.
Una pineta piena di merda. Parliamo delle deiezioni dei cani che con i loro padroni passeggiano in pineta. Sono stati rimossi tutti i secchioni dei rifiuti perché qualcuno ci buttava l’indifferenziato. Poteva essere una buona soluzione se avesse lasciato qualche cestino dove gettare le buste con le deiezioni degli animali.
La monnezza però ne ha lasciata tanta in giro per dovere di cronaca. Così come ha lasciato un lungomare disastrato con una pavimentazione a pezzi e lunghi tratti di marciapiedi totalmente mancanti.
Si è dimesso perché non andava d’accordo con la sindaca Socciarelli e la sua giunta o perché non è stato capace di fare niente?
Domanda dalla risposta semplice così come è stato semplice interpretare la sua arrampica sugli specchi quando ha scritto quella fesseria sulle “mele marce”.
Adesso che è tornato a tempo pieno a fare il cassiere in banca siamo convinti che ritroverà la verve perduta da “talebano della carta bollata”.
Attività iniziata proprio questa mattina che dimostra la sua grande sensibilità ai problemi della Marina. Una data segnata a pennarello. Un grande inizio non c’è che dire.