Vannacci/ Sgarbi a Crosetto: “Censurare il Generale spetta alle gerarchie militari, non al Ministro”

“Le posizioni di Vannacci sono quelle della Chiesa”

ROMA – Lo storico,  critico d’arte e sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi, risponde al ministro della Difesa Guido Crosetto sulla rimozione del generale Vannacci.

“Vedo che il Ministro della Difesa Crosetto ha preso la mia posizione come una critica alle sue dichiarazioni. Quanto alle misure, egli sa meglio di me che non possono venire da un Ministro ma da una gerarchia militare cui il generale Vannacci risponde. A quella, non a lui, o a lui perché dia indirizzo a quella, io ho rivolto le mie considerazioni, dopo aver letto minuziosamente il libro che rispecchia, aldilà di qualche sbavatura, le posizioni di molti elettori del centrodestra e, soprattutto, cosa che si è sottovalutata, quella della Chiesa e dello stesso Papa.

Il giudizio della Chiesa sull’omosessualità è certamente di piena comprensione e misericordia, ma resta critica e severa, senza la legittimazione dei diritti che uno Stato laico deve riconoscere, ma uno scrittore cristiano, anche se Generale dell’esercito, può discutere. Ed è questo che ha fatto il Generale Vannacci. Lo scrittore per sua natura, non è mai “in servizio”.

Io l’ho imparato all’Università da Italo Zannier, mio professore di Storia della fotografia, che ci esortava a non parlare di “servizi” fotografici. Nessuno, quando esprime un opinione, è “in servizio”.

Quanto agli argomenti di Crosetto, che apprezzo, osservo che, nonostante il suo riferimento all’avvio di una procedura, l’immediata sostituzione alla Direzione dell’Istituto geografico militare, nella sua tempestività, appare una punizione.

Per quello che mi riguarda, il generale Vannacci, di cui ho letto il libro, mostra rispetto per le leggi e per la Costituzione, e ha semplicemente ribadito i principi che sono alla base del Concordato tra lo Stato Italiano e la Chiesa, ovvero della suprema indicazione ,che riguarda anche un soldato, di Benedetto Croce: “Non possiamo non dirci Cristiani”.

Con i Patti lateranensi il governo italiano acconsentì di rendere le sue leggi sul matrimonio e il divorzio conformi a quelle della Chiesa cattolica di Roma.

L’esaltazione della nostra religione è uno dei temi principali del libro di Vannacci, condiviso da tutti i Cristiani obbedienti al Papa”.

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