Dalle mele marce al ritorno al lavoro, la lunga estate nel feudo di Castro
di Cristina Volpe Rinonapoli
MONTALTO DI CASTRO – Quella che sta per finire è stata un’estate bollente, non solo da un punto di vista climatico, nella cittadina di Montalto è il termometro politico e sociale, che ha mandato la colonnina di mercurio decisamente oltre l’asticella del “tutto sotto controllo”.
Non solo fatti di cronaca allarmanti- passati agli onori dei media locali e nazionali- come le sparatorie legate al traffico di droga, ma anche tragici eventi, la morte di Naceur Messaoudi, bracciante 56 enne di origini tunisine, che ha perso la vita nelle campagne di Montalto raccogliendo cocomeri, un caso di caporalato che ha visto scendere in piazza ,a Viterbo, associazioni, sindacati società civile, a rimarcare come in tutta quella zona della Tuscia sia un fenomeno sia in crescita. Insomma una stagione estiva passata all’insegna dei colpi di scena, oltre che del mare, del sole e dei turisti.
Fra tutti, tornando alla normalità di un Paese, che vive anche oltre le stagioni estive, il vero colpo di scena, come riportato dalla nostra testata, è stato l’abbandono della giunta da parte dell’assessore Francesco Corniglia, uno sbotto a suon di proverbi- saggezza popolare- che però lo stesso ex assessore attribuisce al caso, se l’incipit fu “Una mela marcia rovina tutto il mucchio” l’epilogo sono state proprio le sue dimissioni.
In pieno agosto, con parte dei dipendenti comunali in ferie, senza dire più di tanto, Corniglia, da assessore all’urbanistica verde e lavori pubblici, passa fra i banchi dell’opposizione. E a settembre, un po come tutti Montalto si rimette in moto per la normale amministrazione, con tante domande che tutti si pongono in Paese, chi si sarà dopo Corniglia? Un tecnico in grado di dare quell’apporto in più vista la casella vacante lasciata vuota, ma di fondamentale importanza per un’amministrazione comunale? C’è chi parla di Emanuele Miralli, in maggioranza già presidente dell’assemblea, sarebbe la scelta più scontata, ma per il momento solo ipotesi, nulla di ufficiale. Bisognerà attendere, sicuramente non un consiglio dedicato a questa cosa, come invece tutti si aspettavano, perché dalla giunta le indicazioni che arrivano sono quelle di un Paese che a livello amministrativo, si riconvocherà si, certo! ma su temi considerati maggiormente prioritari, in verità secondo norma di legge il posto di Corniglia potrebbe anche restare senza successore e le deleghe dell’assessorato scoperto ripartite fra gli altri assessori. E cosi Montalto desta mille domande, una fra tutte la famosa piscina, chiusa, prima della normale pausa estiva per via dello stato in cui versa attualmente tale da non garantire la sicurezza, verrà rimessa a bando a quanto pare a lavori finiti, e tutti ci chiediamo, come, quando, e soprattutto chi effettuerà i lavori, prima appunto di rimettere al bando. Nel mentre Gianluca Casadidio, il vecchio gestore, che a giorni dovrà anche riconsegnare le chiavi, costretto nella sua gestione -appunto- a chiudere prima rispetto alla normale scadenza dell’affido, verrà risarcito dal Comune? Perché effettivamente Casadidio non si è trovato nella condizione di poter portare avanti la sua attività non per cause proprie. Quindi sicuramente avremmo il costo dei lavori, della ristrutturazione e quelli poi del risarcimento. Riuscirà il Comune a fare la quadra? Riuscirà ad avere sponsor? Insomma un settembre ricco di domande. Nel mentre in Paese tutti si chiedono, come sarà l’inverno a Montalto soprattutto per chi ha attività commerciali. Il lungomare verrà valorizzato o resterà un luogo fantasma, come la stagione invernale precedente? I commercianti, con le pioggie di giugno e la brusca interruzione del mal tempo di poche settimane fa, di perdite economiche ne hanno subite, chiudere i battenti a livello di turismo con il finire della bella stagione, sarebbe un suicidio economico, riuscirà la giunta a rendere attrattiva Montalto Marina anche nei mesi invernali? Salvando così tante saracinesche? Chi vivrà vedrà. Intanto le domande che ci poniamo sono quelle che in realtà si pongono un pochino tutti in Paese. Domandare è lecito rispondere ( con i fatti) è cortesia recitava un vecchio adagio.
Siamo in ascolto, che si dice?