MONTALTO DI CASTRO – Riceviamo e pubblichiamo dai consiglieri di opposizione al Comune di Montalto di Castro Elisabetta Puddu, Luca Benni, Angelo Brizi, Francesco Corniglia e Angelo Di Giorgio: Quello che doveva essere uno tra i più attesi consigli comunali di questi ultimi tempi si è trasformato in una farsa per molteplici aspetti. Innanzitutto la convocazione alle 10,30 della mattina, alla faccia della tanto sbandierata trasparenza che reclamavano dalla precedente amministrazione.
Siamo partiti con le comunicazioni tanto attese della sindaca che, oltre alle scontate e oramai ripetitive rassicurazioni sull’armonia che regna nella maggioranza, non ha detto niente sulla nuova composizione della giunta comunale e sull’attribuzione delle deleghe dell’ex assessore Corniglia che ad oggi sono tutte nelle sue mani, purtroppo per noi cittadini.
Non capisce i motivi delle dimissioni, afferma. Detto da lei, che lasciò insieme al consigliere Fedele la maggioranza dell’allora sindaco facente funzioni Benni in piena emergenza Covid nel dicembre 2019, sembra una barzelletta.
Governiamo bene anche con tre assessori, ha detto ancora la sindaca. La verità è che i contrasti e le tensioni sono tutt’altro che scomparse dopo oltre quaranta giorni e a farne le spese è il paese che non ha ancora, purtroppo, un titolare ai lavori pubblici.
Il dato politico è questo, ed è sconfortante. Lo abbiamo potuto vedere quando all’ordine del giorno c’era un importante punto che riguardava la realizzazione di piste ciclabili che farà Astral sul nostro territorio. A illustrare la proposta hanno chiamato la responsabile del servizio Lavori pubblici senza che nessuno della maggioranza dicesse una parola. Veramente imbarazzante.
Con una conduzione a dir poco arrogante e irrispettosa, il presidente del consiglio Miralli, dopo la comunicazione della sindaca, anche se all’ordine del giorno non fosse previsto, ha chiesto a noi consiglieri di minoranza se avessimo voluto prendere la parola facendo finta che la mozione di sfiducia alla sindaca fosse inserita tra i punti da discutere.
Ma come? Non ci avevano fatto la lezione di diritto amministrativo con tanto di comunicato stampa respingendola? Ma questo ridicolo sotterfugio serviva soltanto per fare uno spettacolo teatrale in cui ogni membro della maggioranza ha letto un compitino già preparato. Una scena veramente deprimente, in cui confermavano a turno la fiducia alla sindaca.
Ma, come se non bastasse, visto che ci eravamo rifiutati giustamente di commentare una mozione fantasma che ci era stata rifiutata e che non era inserita all’ordine del giorno, il presidente del consiglio ha negato alla minoranza anche qualsiasi possibilità di commento alla comunicazione della sindaca e della maggioranza, come doveva essere previsto.
Un comportamento assolutamente censurabile che dimostra l’inadeguatezza del presidente Miralli a ricoprire quel ruolo che, ricordiamo, deve garantire tutti e, sottolineiamo, tutti i consiglieri.
Una nota di colore che sicuramente non è passata inosservata ai più è stata la frenetica attività al computer del consigliere Fedele durante il consiglio, come un bravo direttore d’orchestra dirigeva i suoi concertisti dettando tempi e modi degli interventi? Chissà.
Il consiglio si conclude in modo imbarazzante per la maggioranza che poi cerca di attribuire assurde responsabilità a noi della minoranza. Dovevano discutere ancora alcuni importanti punti all’ordine del giorno che riguardavano dei Pua aziendali ed, essendo rimasti solo in sei, non avevano più la maggioranza assoluta dei presenti per rendere valida la seduta.
Ma come? Erano così compatti e coesi nemmeno mezz’ora prima e poi si ritrovano a doverci chiamare telefonicamente o a lasciare messaggi (chi vuole può chiederceli) per pregarci di tornare in aula per fare la votazione. Alla fine hanno dovuto richiamare il consigliere Rosi che ha fatto raggiungere il quorum ma senza votare a favore come, invece, hanno fatto gli altri della sua maggioranza.
Ma veramente siamo su Scherzi a parte o siamo a governare un paese? Neanche le loro responsabilità hanno la decenza di assumersi. Da non credere.