SORIANO NEL CIMINO – Omicidio Bramucci. Dalle prime ore della mattina di oggi 26 settembre 2023, i carabinieri del comando provinciale di Viterbo, hanno dato esecuzione ad una quarta ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di una seconda donna, Elisabetta Bacchio (nella foto col marito assassinato), che in concorso con la sorella Sabrina Bacchio, e i due 48enni romani, Tonino Bacci e Lucio La Pietra, tutti già sottoposti a provvedimento restrittivo, è gravemente indiziata del delitto di omicidio volontario del marito.
Salvatore Bramucci fu ucciso con sei colpi di pistola la mattina di domenica 7 agosto 2022 a Soriano del Cimino, nella sua auto, mentre si recava al canile che accudiva durante le uscite dagli arresti domiciliari. La vittima stava finendo di scontare una condanna per usura ed estorsione. Il delitto era stato pianificato da settimane con sopralluoghi dei sicari.
Le indagini immediatamente avviate sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Viterbo avevano subito fatto emergere che l’azione delittuosa era stata il frutto di un agguato organizzato in ogni minimo dettaglio, preceduto da sopralluoghi nella zona teatro dell’omicidio e dallo studio delle abitudini della vittima.
Nella prima fase delle indagini si era accertata la presenza di un gruppo di fuoco di tre persone che, a bordo di due autovetture, una delle quali risultata rubata alcuni mesi prima, avevano raggiunto la località rurale di Acquafredda-Basso della Campana, dove avevano atteso l’uscita dalla propria abitazione della vittima, bloccandogli la strada e freddandola con sei colpi che lo avevano raggiunto in diverse parti del corpo provocane la morte immediata.
Le indagini avevano consentito, dopo appena un mese dal grave delitto, di dare esecuzione ad una prima ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due 48enni romani, Tonino Bacci e Lucio La Pietra, arrestati il 13 settembre e la cognata di Bramucci, Sabrina Bacchio, finita in manette il 22 ottobre. Provvedimento tuttora in essere e, per uno di loro, confermato anche dal Tribunale per il Riesame di Roma. L’idea dell’omicidio sarebbe maturata nella cerchia di amici che ruotava intorno alla sorella della moglie della vittima. (LEGGI TUTTO)
I successivi approfondimenti investigativi avevano poi consentito di comprendere che il “gruppo di fuoco” si era mosso sulla base di precise indicazioni fornite da una donna, interna al contesto familiare della vittima, che aveva preso parte alla pianificazione dell’azione omicidiaria. fin dall’inizio della sua ideazione portando, ad ottobre 2022, al suo arresto.
Dal momento dell’esecuzione di quel provvedimento cautelare, le indagini non hanno subito alcuna battuta d’arresto ma, anzi, sono proseguite alacremente. Sono stati raccolti chiari elementi a carico della moglie, direttamente legata alla vittima da stretto vincolo familiare, fonte originaria delle preziose informazioni necessarie al gruppo di fuoco per la pianificazione dell’azione delittuosa della quale, con ogni probabilità, è stata la principale ideatrice.
Gli elementi indiziari raccolti a carico della donna sono stati ritenuti di rilevante gravità dal gip di Viterbo che, anche in ragione della sussistenza dell’esigenze cautelare, ha emesso il provvedimento restrittivo in carcere.