Soriano nel Cimino – Omicidio Bramucci, i rapporti tra il killer e la cognata di Salvatore. Le telefonate, gli incontri…

Tonino Bacci intercettato dagli inquirenti mentre confidava ad un amico la sua fuga in Germania

VITERBO – Abbiamo parlato di Salvatore Bramucci ucciso a Soriano nel Cimino il 7 agosto scorso. Abbiamo parlato del racconto della moglie Elisabetta. Adesso è il momento di capire perché gli inquirenti hanno deciso di arrestare Tonino Bacci, Lucio La Pietra e indagare la cognata Sabrina Bacchio.

Secondo gli investigatori Sabrina è l’anello di congiunzione tra Salvatore Bramucci e il gruppo di fuoco composto da Tonino Bacci, Lucio La Pietra e, con “ragionevole probabilità” (scrivono gli inquirenti) Alessio Pizzuti (anche lui indagato).

Da sinistra Tonino Bacci, Dan Costantin Pomirleanu e Sabrina Bacchio

Sabrina Bacchio con il marito Dan Costantin Pomirleanu, scrivono nell’ordinanza il magistrato Siddi, possono aver introdotto il gruppo omicida nelle abitudini familiari di Bramucci.

Dall’analisi del traffico telefonico raccolto dai carabinieri sono emersi elementi investigativi di straordinario valore probatorio.

Sabrina Bacchio, sorella di Elisabetta moglie di Salvatore Bramucci, ha intrattenuto relazioni telefoniche con Tonino Bacci dal 2020 al 24 luglio 2021, con appena 13 contatti poi interrotti per essere ripresi con grande frequenza il 31 maggio 2022, con un considerevole numero di telefonate (complessivamente 59) fino al 7 agosto 2022. In altri termini, i due, nell’ultimo periodo, si sono scambiati telefonate mediamente una volta al giorno.

Si sono anche incontrati il 28 giugno 2022, poco prima delle ore 24, nella zona di Bassano in Teverina.

Toni Bacci con Sabrina Bacchio e il marito rumeno Dan Costantin Pomirleanu

Secondo la ricostruzione fatta dagli investigatori, nei giorni prossimi all’omicidio ed in particolare dopo il sopralluogo del 4 agosto e dopo una breve telefonata, Tonino Bacci, a bordo della Smart Bianca tracciata dalla scatola nera dell’assicurazione UNIPOL ha raggiunto l’abitazione di Sabrina dove è rimasto per diverso tempo.

La sera del 6 agosto, giorno antecedente l’omicidio, la cognata di Salvatore Bramucci e Tonino Bacci si sentono al telefono tre volte. Dopo l’omicidio, quando Sabrina raggiunge la sorella Elisabetta ormai vedova per confortarla, Bacci si reca a casa della stessa dove si trova, in quel momento, il compagno rumeno di lei, Dan Costantin Pomirleanu e ci rimane per diverso tempo.

Le frequentazioni piuttosto assidue tra la coppia Bacchio – Pomirleanu con Tonino Bacci sono immortalate anche da alcune foto pubblicate sul profilo Facebook di quest’ultimo.

Le intercettazioni telefoniche in un primo momento rivolte alla cerchia famigliare della vittima sono state estese anche ai soggetti sospettati.

Tonino Bacci

Da questo monitoraggio giornaliero non sono usciti elementi probatori forti stante le cautele usate da tutti ed in particolare il tipo di relazioni “amorose” che intrattenevano con la moglie di Bramucci come a gettare lontano da loro sospetti.

Bacci, al contrario, fin dall’inizio della captazione delle conversazioni telefoniche ha dato spunti investigativi agli inquirenti.

E’ emersa la volontà del killer di lasciare il territorio nazionale per trasferirsi in Germania.

Salvatore Bramucci

Frenetica la ricerca di un biglietto aereo che gli potesse consentire di partire entro settembre.

In merito ai tempi di permanenza oltre confine, in talune circostanze, esterna il fatto che si tratterrà all’estero per un mese. In altre, invece, afferma di non voler più fare rientro in Italia.

La paura che Tonino Bacci scappasse in Germania per far perdere le proprie tracce e iniziare una latitanza ha costretto agli inquirenti di assicurarlo in una prigione, Mammagialla, dove attualmente si trova recluso.

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Presunzione di innocenza

Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.