ROMA – “L’immobile di via Lucio Sestio torna nelle disponibilità della Regione Lazio, dopo essere stato acquistato durante l’amministrazione Zingaretti per due milioni di euro per lasciarlo nelle mani di Lucha y Siesta che lo occupava addirittura dal 2008.
Una battaglia di legalità e trasparenza iniziata nella scorsa legislatura e sulla quale anche la Corte dei Conti ha acceso i riflettori.
Ora potrà essere riqualificato e assegnato tramite una procedura ad evidenza pubblica e sarà, oltretutto, garantita la presa in carico delle donne e i minori già accolti presso la struttura.
Eppure, c’è chi ribadisce la sua contrarietà manifestando contro un atto di buonsenso”. Così Laura Corrotti, consigliere regionale Fratelli d’Italia e presidente commissione urbanistica, politiche abitative e rifiuti.
«Le revoche dello schema di convenzione con l’associazione Casa delle donne Lucha y Siesta e della concessione in comodato d’uso gratuito, approvate oggi dalla Giunta, rappresentano un atto dovuto volto a ripristinare la legalità da un lato e le condizioni igienico-sanitarie dell’immobile dall’altro».
Lo dichiarano il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, l’assessore alla Cultura, alle Pari opportunità, alle Politiche giovanili e della Famiglia, al Servizio civile, Simona Renata Baldassarre, e l’assessore alla Mobilità, ai Trasporti, alla Tutela del Territorio, al Ciclo dei rifiuti, al Demanio e Patrimonio, Fabrizio Ghera.
«La Regione non toglie nulla a nessuno: si tratta di un atto dovuto. La delibera di Giunta, approvata oggi, è importante per dare il via a un percorso di riqualificazione e di ripristino della legalità in più step. L’immobile si trova in una condizione di inidoneità igienico-sanitaria certificata e alla quale dobbiamo porre rimedio per dare una accoglienza dignitosa e a norma di legge.
L’Area Pari opportunità e la direzione regionale competente in materia di patrimonio attueranno le misure transitorie più idonee volte a salvaguardare e tutelare la sicurezza delle donne e dei minori accolti nell’immobile, attraverso il ricollocamento presso strutture antiviolenza appartenenti alla rete regionale, di concerto con Roma Capitale.
L’edificio ha bisogno di lavori e sarà ristrutturato, così da diventare idoneo ad accogliere le donne vittime di violenza e i loro figli. Il servizio di gestione della struttura, con utilizzo dell’immobile in comodato d’uso, verrà messo a bando, come prevede la legge. L’ente o l’associazione a cui sarà affidato il servizio assicurerà la presa in carico e l’assistenza per tutte coloro che, vittime di violenze e abusi, avranno bisogno di accoglienza e sostegno. Ovviamente alla procedura a evidenza pubblica potrà partecipare, se avrà i requisiti, anche l’associazione Lucha y Siesta», aggiungono il presidente Rocca e gli assessori Baldassarre e Ghera.
Alla Regione non c’è più spazio per l’illegalità. Sulla vicenda dell’immobile di via Lucio Sestio, lo ricordo, è intervenuta la Corte dei conti con un procedimento per danno erariale che coinvolge quattro dirigenti regionali. L’edificio, oggetto di occupazione abusiva dal 2008, quando era ancora di proprietà dell’Atac, fu infatti acquistato dalla Regione nel 2021 e assegnato all’associazione occupante, la Lucha y Siesta.
A questo proposito è bene citare uno stralcio di quanto scrive la Corte dei conti: “Il bene acquistato era già occupato senza nessun titolo legale dal collettivo (Lucha y Siesta), di modo che l’acquisto era esplicitamente finalizzato a consentire la prosecuzione dell’occupazione illegittima che altrimenti sarebbe dovuta cessare”.
I magistrati scrivono che risultano “distratte ingenti risorse pubbliche dai fini istituzionali”. La storia, del resto, è ben nota alle cronache», concludono il presidente Rocca e gli assessori Baldassarre e Ghera.