Civitavecchia – Telecivitavecchia, volano stracci e cambiali

Blitz degli “old man” nel cda cambiato ad assemblea chiusa. Iacomelli nel cda mette a rischio l’incarico all’osservatorio ambientale e quelle firme che congelano i contratti pubblicitari

CIVITAVECCHIA – Il vecchio lupo portuale (si fa per dire) Maurizio Campogiani le ha tentate tutte per impadronirsi della cooperativa che edita (con forti indebitamenti) quel che rimane della gloriosa e storica Tele Radio Civitavecchia.

Ieri sera l’assemblea dei soci serviva, secondo un leniniano pensiero, a decidere le sorti della cessione della testata ridotta ormai ai minimi termini e sommersa dai debiti.

Due i contendenti. Da una parte Massimiliano Grasso (che fa questo mestiere da sempre) e dall’altro Roberto Serafini (che di mestiere fa tutt’altro).

L’ala ultraconservatrice e con sfumature di colore cattocomuniste ha fatto incetta di deleghe e portato all’assemblea persone che neanche all’ufficio anagrafe si ricordavano fossero vive.

Ma andiamo alla serata accolta da un cielo plumbeo, fulmini e saette in lontananza e una pioggia intermittente.

Umidità e concentrazione di adrenalina altissime. Non solo. Locale piccolo passato probabilmente al setaccio con uno spettrometro per controllare la quantità di anidride carbonica forse gentilmente concesso dal consorzio Osservatorio Ambientale presente in modo abbondante all’assemblea.

L’intervento più importante e rilevante quello tenuto dal compagno Maurizio Campogiani. Sembrava Aldo Moro dei momenti più brillanti quando doveva sfiancare gli avversari politici. Logorroico al punto da trasformare le sacche scrotali degli astanti a balle di calce bianca da oltre 50 chili.

La missione di Compagno C è in parte riuscita perché la presidente Rita Busato, ad un certo punto della melmosa riunione, ha chiuso i lavori dell’assemblea ed è andata a casa.

Giusto il tempo di un cambio catetere e svuotamento di vescica ha finito con il costare caro ai giovani soci della cooperativa, loro sì interessati realmente al loro lavoro e alle sorti della testata.

Gli “old man” hanno preso la palla al balzo neanche fossero esponenti della vecchia Germania dell’Est e con un colpo di mano e con l’assemblea chiusa hanno proceduto ugualmente al rinnovo del cda infilandoci dentro Ivano Iacomelli, manager Conad (socia di Trc) e ratificando dimissioni (di fatto nulle) quali quelle della stessa presidente Rita Busato oltre che di Lorenzo Tombolelli e Piero Alessi.

In mezzo alle urla, caos a minacce di dimissioni date e ritirate, appare chiaro come la scelta di Ivano Iacomelli di avventurarsi all’interno di questa faccenda lo abbia esposto politicamente nei confronti dell’osservatorio ambientale dove ricopre la carica di presidente del consiglio d’amministrazione.

Adesso il caso è politico e per molti sindaci è giunto il momento della sfiducia.

In tutto questo caos, il vecchio comunista Campogiani, forse sopraffatto dal livore e dall’acredine nei confronti di qualcuno, non ha approfittato della presenza di tutti gli organi amministrativi della cooperativa (consiglio d’amministrazione) per chiedere se fossero stati firmati, visto che era nelle loro prerogative, impegni esclusivi e vincolanti per la raccolta pubblicitaria.

Già perché se è pur vero che lavorano in una redazione “a sbafo” della Fondazione Cariciv tutto il resto si regge su miseri contributi e la pubblicità. Meglio che faccia domande invece di darsi risposte.

Per adesso il risultato raggiunto è da osteria: tarallucci e vino.