Nonostante l’ampio parcheggio a pochi metri di distanza pretendevano il libero accesso alla struttura e la cancellazione di tutte le multe ricevute “dai visitatori” per aver violato i divieti di circolazione
TARQUINIA – Le Diocesi di Civitavecchia e Tarquinia hanno presentato un ricorso al Tar del Lazio contestando l’illegittimità del silenzio-inadempimento dell’amministrazione, sull’istanza, presentata in data 26 luglio 2022, con cui la “i preti” domandava, al Sindaco, al Comandante della Polizia Locale ed al Prefetto, di avviare un procedimento finalizzato alla modifica dell’ordinanza comunale, del Disciplinare sulle Aree Pedonali Urbane, approvato con Deliberazione di Giunta n.77 del 19 maggio 2020.
La Diocesi gestisce una struttura (denominata “Casa di Spiritualità”) in località Saline.
In questa struttura vengono svolte una molteplicità di attività religiose quali ritiri del clero, attività pastorali e accoglienza di fedeli e pellegrini.
A pochi metri dall’ingresso della struttura venivano posizionate le telecamere che determinano gli accessi controllati in ZTL alle strutture interne all’area protetta delle Saline.
Il divieto di transito, sarebbe funzionale alla sicurezza dei pedoni e ciclisti impegnati a percorrere la pista ciclabile completata su buona parte del lido di Tarquinia e soprattutto nell’oasi naturale dove i pedoni sono in abbondanza.
Non solo questioni di sicurezza ma soprattutto rispetto dell’ambiente visto che, prospicente la struttura, si trova un ampio parcheggio e la distanza da percorrere a piedi è di poche decine di metri.
Sulla base di queste condizioni il Tar del Lazio ha respinto il ricorso della Diocesi ritenendolo inammissibile anche perché chi utilizza la struttura ha il permesso e il libero accesso, tutti gli altri no. Ed è giusto così.
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