Rieti – Prosegue lo sciopero della fame di Sanna, perse il figlio nel terremoto di Amatrice

Da 7 anni si batte per la costituzione di un fondo per i familiari delle vittime del sisma del 2016

Convocato in settimana alla Camera

RIETI – E il nuorese Mario Sanna, padre di una delle vittime del terremoto di Amatrice, Filippo (morto a 22 anni)  giunto quasi a venti giorni di sciopero della fame.
“È paradossale che i proprietari delle abitazioni distrutte stanno ricevendo i risarcimenti. Noi eravamo in affitto ma per le famiglie delle vittime non è stato previsto nulla. Noi da allora abitiamo a Rieti, aspettiamo“.

Qualche giorno fa ha incontrato a Roma il commissario alla ricostruzione Guido Castelli che lo  ha rassicurato.  “In questi anni ci è stato detto di tutto: si è parlato di problemi burocratici e di fondi che non possono essere messi a disposizione. Eppure anche noi siamo a tutti gli effetti tra coloro che hanno subito danni per il terremoto. Anzi siamo quelli che hanno subito il danno maggiore. Non abbiamo risposte. Non mi resta che continuare a lottare in questo modo“.
Le condizioni di salute? “Stanchezza – spiega Sanna – più psicologica che fisica, ma tutto sommato sto ancora bene. Le vittime di Amatrice sono state 299, è una battaglia che riguarda tante persone”.

Il coordinatore di Fratelli d’Italia nel Lazio, Paolo Trancassini ha parlato con l’uomo per invitarlo ad interrompere lo sciopero della fame convocandolo per la prossima settimana alla Camera dei deputati “per fare il punto e discuterne insieme al commissario alla Ricostruzione Guido Castelli”.