Musolino ha chiesto al sindaco Tedesco i certificati di avvenuta bonifica del sito. La fretta del Fondo Namira SGR di vendere l’area comincia ad essere sospetta
CIVITAVECCHIA – Sul passaggio di Fiumaretta nelle proprietà dell’Autorità di Sistema Portuale si è arenato.
Il problema non è di poco conto. L’area non è stata ancora bonificata e il passaggio porterebbe Molo Vespucci a farsi carico anche di questa ulteriore spesa.
Non solo ma tra i passaggi necessari alla ratifica dell’atto anche il via libera del Mef all’operazione che ancora non c’è stata.
Duro scambio di lettere tra Pincio (sede comunale) e Molo Vespucci (sede Adsp). Al centro l’accordo procedimentale siglato a gennaio tra Comune, Authority e Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti su Fiumaretta. La data limite per la sottoscrizione dell’accordo era il 30 ottobre dove, davanti ad un notaio, si sarebbe dovuto procedere alla sottoscrizione del preliminare di vendita, con l’Adsp che – da programma – dovrebbe acquisire l’area a nord del porto, oggi inserita all’interno del fondo immobiliare, per realizzare poi un Polo della
logistica.
Il Comune, proprio a ridosso della scadenza, ha scritto a Molo Vespucci, sollecitando una accelerazione dei tempi fissando una nuova scadenza entro il 15 novembre prossimo.
La risposta del presidente Musolino al sindaco Tedesco è stata immediata. Nella lettera, il numero uno dell’autorità portuale ha spiegato i motivi dei ritardi e richiamato il Comune alle proprie responsabilità.
L’accordo prevedeva infatti che Fiumaretta fosse libera da ogni onere di bonifica o comunque si sarebbe dovuta attestare la presenza di quantità e tipologia di inquinanti presenti, con l’area che è tuttora inserita nei siti inquinati della Regione Lazio.
Da gennaio ad oggi, non è stata fornito a Molo Vespucci alcun documento sullo stato della procedura di bonifica né sulla possibile presenza di inquinanti. Oltre alla questione della bonifica,
resta il fatto che il Mef non ha ancora autorizzato l’ente all’acquisto dell’area, non essendosi concretizzate le due condizioni essenziali alla base dell’approvazione: l’appostamento nella
spesa nel bilancio del Mit e l’adozione da parte dell’Authority del piano triennale degli investimenti 2024-2026.
Dietro le corrispondenze tra i due numeri uno della città (mare e terra) il Fondo Namira SGR che preme per fare cassa e vendere l’area. Essendo un Fondo non dovrebbe aver paura di aspettare qualche mese in più. Qui si tratta di capire dove il sindaco Tedesco riuscirà a trovare le risorse per bonificare l’area (svariati milioni di euro). Senza la bonifica Fiumaretta rimarrà quel che è oggi ma qualcosa di ancor più clamoroso è accaduto nei giorni scorsi.
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Lettera Comune Fiumaretta Lettera Adsp Fiumaretta