L’ex direttore generale rischia di perdere il posto di lavoro e di rifondere le casse dell’ente per svariate migliaia di euro
CIVITAVECCHIA – Non finisco i guai per l’ex direttore generale dell’Ater di Civitavecchia Emiliano Clementi. Non solo è stato rimosso dal ruolo di direttore generale dal neo commissario regionale Massimiliano Fasoli e per essersi “cucito” il concorso di assunzione al ruolo di dirigente dell’ente.
Adesso la regione Lazio, attraverso una durissima lettera a firma del direttore della direzione regionale affari istituzionali e personale Luigi Ferdinando Nazzaro, gli viene chiesto di restituire le somme che indebitamente avrebbe affidato per consulenze e incarichi di studio.
I fatti contestati risalgono al 2020. La lettera di intimazione è di ieri. Missiva che fa seguito a quella inviata a maggio di quest’anno e alla quale si è ben guardato dal rispondere.
Dopo aver perso il ruolo apicale di direttore generale adesso il suo posto di lavoro è ancor più precario. Questo il contenuto della lettera della quale siamo entrati in possesso (casualmente) e che riguarda il suo “allegro” modo di gestire l’Ater di Civitavecchia:
Richiesta informazioni sul personale (art. 25 legge regionale n. 2 del 2004)
Si fa riferimento alla nota prot. 584532 del 30 maggio 2023, ad oggi priva di riscontro, con cui la scrivente Direzione ha chiesto a codesta Azienda di intraprendere le opportune azioni idonee a consentire il recupero, in raccordo con le Direzioni regionali competenti, delle somme erogate indebitamente nell’esercizio 2020 quale corrispettivo per il conferimento di incarichi di studio e consulenza.
Il superamento, nella predetta annualità, dei limiti di spesa previsti dalla normativa in vigore nel 2020 (art. 6, comma 7 del D.L. n. 78/2010 e art. 19, comma 1 della legge regionale 4 del 2013) impone all’ATER Civitavecchia, che è inclusa nel bilancio consolidato della Regione Lazio, di recuperare la spesa per consulenza pagata in eccesso.
Si rappresenta che l’affidamento di incarichi di studio e consulenza in assenza dei presupposti di riduzione della spesa costituisce illecito disciplinare e determina responsabilità erariale.
Azione disciplinare che si va ad aggiungere ad una posizione che, come detto in apertura, non è delle migliori per l’ex dg Clementi che, tra l’altro, è indagato anche per lesioni dopo aver aggredito un giornalista in un noto ristorante di Santa Marinella.