Santa Marinella – La guerra delle “microspie” inguaia anche chi le ha messe

Uno degli indagati nel caso “Tidei Gate” ha trovato una sofisticata microspia “dimenticata” dagli investigatori. Intanto il maresciallo Ricci è finito sul registro degli indagati per la vicenda De Frenza

SANTA MARINELLA – Non c’è tregua nella vicenda che ha visto coinvolti politici, amministratori e sindaco di Santa Marinella in questi ultimi due anni.

Colpi di scena che si susseguono uno dietro l’altro e forti dubbi si insinuano sul modus operandi di alcuni uomini delle forze dell’ordine che dovrebbero essere super partes in questa vicenda e che invece si sono lasciati coinvolgere in situazioni poco chiare e tutte ancora da chiarire.

Il primo fatto di rilievo è la denuncia presentata all’autorità giudiziaria da uno degli indagati nella vicenda della presunta corruzione messa in atto per far decadere il sindaco poi rieletto Pietro Tidei.

Questa volte non c’è di mezzo un litro di latte d’asina o un filone di pane dell’Allumiera. No. Questa volta c’è di mezzo il sistema investigativo andato in corto circuito.

Non solo video dati ufficialmente e poi ritirati perché diffusi anche quelli secretati o da distruggere.

Apparecchiature di registrazione video fonica posizionate negli uffici della presunta parte offesa (Tidei) invece che in quelle di comune utilizzo degli indagati. No! Quest’ultima frase non è del tutto corretta. Già perché di materiale per captare dialoghi e immagini sono stati posizionati così tanti da dimenticarne anche qualcuno in giro.

Una delle persone indagate, infatti, ha iniziato a sentire strani rumori e disturbi agli apparecchi radiofonici all’interno della propria vettura. Fatto controllare l’interno dell’abitacolo è uscita un’apparecchiatura (anche abbastanza ingombrante) utilizzata probabilmente dalla polizia giudiziaria per registrare i discorsi interni a quel veicolo. (vedi foto)

Attrezzatura costosa dimenticata a bordo o in attesa di essere recuperata alla prima occasione utile visto che allo stesso era stato notificato da diverso tempo il 415 Bis (avviso di conclusione indagini).

Il proprietario della macchina ha fatto quello che prevede la legge in questo caso: sporgere denuncia.

Di questa denuncia al momento non se ne conoscono gli esiti ma la situazione si è fatta ancora più complicata quando si è scoperto che il maresciallo comandante della stazione dei carabinieri di Santa Marinella, in ferie forzate, è finito sul registro degli indagati per la precedente vicenda giudiziaria legata al collega De Frenza e della quale parleremo molto più approfonditamente nei prossimi giorni.

Il 14 novembre prossimo, martedì mattina, si svolgerà l’udienza davanti al giudice per le indagini preliminari Coniglio per decidere se le famose registrazione rilasciate agli indagati debbano essere distrutte o meno.

I filmati da distruggere sono rimasti pochi visto che molti sono già in rete e riguardano vicende sulle quali la Procura di Civitavecchia ancora non si è espressa. Dialoghi, promesse, favori e così via discorrendo.

Proprio a causa del rilascio dei filmati da parte della Procura della Repubblica di Civitavecchia si sono allacciate associazioni civiche e partiti politici che hanno presentato o stanno presentando esposti (anche a Perugia) per fare chiarezza su una vicenda dai contorni anche boccacceschi.

– SEGUE