“Reparto di medicina verso lo smantellamento per mancanza di personale”
CIVITA CASTELLANA – Riceviamo e pubblichiamo – “Sembra che il declino dell’ospedale di Civita Castellana sia inarrestabile e che tutto accada nel silenzio e nel disinteresse delle istituzioni e dei politici locali, certo è che quello che osserviamo oggi è il risultato della disastrosa gestione Donetti, tuttavia, non si riescono ancora a intravedere segnali di un cambiamento di tendenza da parte della nuova direzione aziendale.
Dopo le segnalazioni precedenti, che puntavano il dito su una Direzione Sanitaria “comprensibilmente” fantasma (il direttore sanitario non è qualificato, svolge contemporaneamente e formalmente altri due incarichi di responsabilità ma riesce pure a fare libera professione), arriva il turno del Reparto di Medicina che sembra procedere verso lo smantellamento. La crisi è già arrivata per mancanza di medici e di OSS, il cui lavoro viene svolto attualmente dagli infermieri anch’essi sottorganico.
Per meglio ricordare a proposito di medici, secondo le previsioni della normativa nazionale, per 0,25 unità di posto letto deve essere presente un medico nei reparti di medicina e chirurgia.
Attualmente, l’ U.O. Medicina del nosocomio civitonico ha una capienza di 30 posti letto, e, di contro, una presenza di solo 4 medici.(con altra nota parleremo della situazione infermieri).
I conti sono presto fatti: rispetto agli 0,25 x 30 posti letto= ossia 7,5 medici più il primario che dovrebbero prestare servizio ce ne sono 5 in meno con la presenza di un solo medico in turnazione. Si sono quasi chiusi gli ambulatori di diabetologia (aperto solo un giorno a settimana contro i 5 giorni di prima, questa un’ipotesi da scongiurare fortemente, visto l’elevato numero di pazienti diabetici presenti sul territorio ed i già elevati tempi di attesa per le visite periodiche in questo ambulatorio che, attualmente si attestano a circa sei mesi.
Si è chiuso l’ambulatorio per le demenze senili e la cefalea.
La situazione è ancora più grave poiché non si è ancora provveduto alla nomina di un primario, ossia un medico, in posizione dirigenziale che ha la responsabilità di un reparto e quindi intervenire quando si presentano criticità.
Una tale carenza di personale incide pesantemente sulla turnistica, sulla assistenza diretta al paziente e sulla conseguente apertura degli ambulatori, poiché il fabbisogno calcolato deve essere integrato così da raggiungere il numero minimo di 8 dirigenti medici per il reparto e due unità per gli ambulatori molto importanti per la utenza del Distretto C e per il Presidio Ospedaliero
Il tutto, con buona pace della Direzione Sanitaria e infermieristica del presidio (troppo impegnata forse?) e di tutte le istituzioni che però, nel frattempo, non hanno disertato alcuna parata in pompa magna con tanto di servizio fotografico e interviste ai quotidiani.
Bene, ora che “le parate le abbiamo fatte, i proclami pure”, a quando le prime azioni concrete?
Non si può scaricare sui medici, sugli infermieri, quando conviene, la responsabilità di una gestione del tutto negativa..
Come sindacato sanitario maggiormente rappresentativo siamo impegnati a sostenere il P.O. di Civita Castellana e l’intera ASL di Viterbo nell’interesse della popolazione e del personale sanitario. Speriamo di vedere qualche segnale di risposta concreta al più presto.
Con la presente chiediamo anche un immediato incontro sindacale visto che, dato le nostre richieste, la Direzione Strategica (mai successo in 30 anni ) in questi ultimi tempi non ha dato spazio al confronto più volte sollecitato attraverso mail di richiesta di soluzione ai problemi evidenziati volta per volta”.
Filippo Mario Perazzoni segretario generale Cisas