Civitavecchia – Centro chimico militare Santa Lucia, il Pd chiede spiegazioni

CIVITAVECCHIA – Recenti articoli di stampa sullo smaltimento dei depositi di armi chimiche in Italia fanno riaccendere i riflettori sul centro chimico di Civitavecchia.

È il Partito democratico, insieme ai suoi consiglieri comunali, a riprendere quanto pubblicato nei giorni scorsi, facendo riferimento ad un impianto, di carattere nazionale, che il Governo avrebbe deciso di rendere operativo entro il 2025, con un emendamento al Bilancio, per una spesa di 29 milioni di euro senza precisare, al momento, il sito.

«Siamo, però, da anni a conoscenza del fatto che il nostro Centro Chimico ha strutture in grado di smaltire questo materiale altamente tossico e non è difficile immaginare che si potrebbe pensare a Civitavecchia quale territorio ideale dove concentrare le scorie – hanno ricordato dal Pd – è utile confermare che siamo fermamente contrari a che il nostro territorio ospiti ulteriori attività inquinanti, per di più con un alto indice di pericolosità, che si aggiungono a quelle già pesanti che insistono in città, a causa dell’utilizzo di combustibili fossili destinati alla produzione di energia elettrica e per alimentare i traffici portuali. Chiediamo all’ Amministrazione Comunale, all’Osservatorio Ambientale e alla Regione Lazio di assumere tutte le informazioni e le iniziative necessarie finalizzate a scongiurare un ulteriore scempio ambientale ad un territorio che ha già pagato e continua a pagare un pesante tributo, in termini ambientali, per svolgere un ruolo di servizio alle necessità del Paese. In questo caso specifico, si tratta di un’opera che probabilmente verrebbe spacciata come transitoria ma che avrebbe tutte le caratteristiche per divenire definitiva, e non per svolgere un servizio a carattere locale ma per divenire un luogo di riferimento nazionale di tutte le armi chimiche in disuso in Italia. Inoltre, sarebbero addotte ragioni di segretezza e sicurezza nazionale a seguito delle quali si potrebbero voler ridurre al minimo le doverose informazioni alla città. A ciò aggiungiamo che già oggi il Centro Chimico, per le attività che vi si svolgono, meriterebbe, una seria attenzione per una costante verifica dei parametri di sicurezza ambientale e a tutela della salute dei cittadini e, di conseguenza – hanno concluso – una puntuale informativa alle Istituzioni locali e sanitarie. Abbiamo, dunque, molte ragioni per essere allarmati e per esprimere la nostra preoccupazione che sarà presto portata all’attenzione del Consiglio Comunale attraverso una specifica mozione».