SORIANO NEL CIMINO – Giudizio immediato per Elisabetta Bacchio, vedova di Salvatore Bramucci, freddato l’8 agosto del 2022 nei pressi della propria abitazione a Soriano nel Cimino da 5 colpi di pistola mentre era a bordo della sua auto.
Per lei il 18 dicembre si aprirà il procedimento davanti alla Corte d’assise del tribunale di Viterbo.
La 46enne dovrà rispondere della medesima accusa addebitata alla sorella Sabrina Bacchio e ai due presunti sicari, Tonino Bacci e Lucio La Pietra, ovvero omicidio volontario pluriaggravato in concorso.
Per loro tre si tornerà in aula invece il 4 dicembre per la seduta che sarà dedicata all’ammissione delle prove, visto il termine a difesa chiesto dai loro legali poco più di un mese fa, in occasione della prima udienza, durante la quale il pm Massimiliano Siddi, che coordina le indagini, oltre all’aggravante della premeditazione ha contestato ai tre imputati l’aggravante del rapporto di coniugio, in virtù del coinvolgimento attivo di Elisabetta Bacchio, ritenendola la mandante e la regista del delitto a cui parteciparono i tre imputati insieme ad altre 4 persone che saranno giudicate a parte.
Nell’ordinanza applicativa della misura cautelare che riguarda la vedova, il gip Rita Cialoni era stato categorico: “Si ritengono sussistenti gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagata in relazione al delitto ascritto”. Il magistrato, a proposito del profilo criminale della donna, aveva sottolineato: “Si osserva come l’indagata, pianificando e partecipando a tutte le fasi organizzative della efferata azione delittuosa, commessa ai danni del coniuge, ha evidenziato una assoluta spregiudicatezza e un rilevante spessore criminale, persistendo nel suo proposito nel corso dell’ampio lasso temporale in cui è stata svolta la pianificazione del premeditato omicidio sino al momento della sua esecuzione; delitto ragionevolmente connesso ad un intento vendicativo e oltre che predatorio”