ORVIETO – Sabato scorso, a Orvieto Scalo (TR), presso il Convento dei Frati Cappuccini, si è svolta la l’assemblea degli iscritti all’associazione “Padre Gianfranco Maria Chiti”, il Generale dei Granatieri che al termine del servizio militare diventò frate.
Il Presidente, Padre Flavio Ubodi, ha relazionato sull’attività svolta dal sodalizio e ha informato tutti sullo stato della Causa di Beatificazione.
“I nove Consultori Teologi hanno esaminato la Positio, il documento che studia, elenca e declama le virtù del Servo di Dio Chiti – ha detto Padre Ubodi – e al termine della riunione, svoltasi il 9 maggio 2023, all’unanimità hanno espresso parere favorevole.”
I Teologi del Congresso, al momento del congedo, hanno auspicato “che il Servo di Dio Gianfranco Maria Chiti possa giungere presto, se così piacerà al Santo Padre, nella desiderata Beatificazione.”
Un ulteriore tassello alla causa di beatificazione uscirà dalla riunione della Commissione dei Cardinali e dei Vescovi. Di questo organismo, che dovrebbe deliberare il prossimo mese di gennaio, fa parte anche Monsignor Lino Fumagalli, vescovo emerito di Viterbo.
Interpellato in merito, l’alto prelato non si è sbilanciato, ma durante la Santa Messa che ha celebrato per gli iscritti all’associazione, ha avuto parole di riguardo verso Padre Chiti, ricordandone la vita, il servizio per gli altri come militare prima e come frate dopo, il restauro del convento di San Crispino che era in stato di abbandono da decenni e l’opera di carità verso tossicodipendenti e lebbrosi.
L’associazione, per continuare a far conoscere le opere del “Generale arruolato da Dio” e celebrarne il ventennale della morte, ha deciso di stampare nel 2024 il diario di Padre Riccardo Fei, che fu cappellano militare e amico di Chiti durante e dopo la seconda guerra mondiale; una biografia storica e scientifica; nuove immaginette, i cosiddetti “santini”, quando sarà ufficiale il titolo di Venerabile.
Il Generale- Frate è molto amato a Viterbo, dove svolse una parte del suo servizio giungendo a comandare la prestigiosa Scuola Allievi Sottufficiali, e a Orvieto per l’intensa opera di predicazione e per aver sottratto al degrado il convento con l’aiuto dei suoi ex soldati.