VITERBO – Giornata mondiale contro l’Aids: domani test gratuiti al Sacrario. In occasione della Giornata mondiale contro l’Aids, che ogni anno si celebra il 1° dicembre, il personale infermieristico e medico della unità operativa di malattie infettive – centro di riferimento dell’ospedale Belcolle di Viterbo, diretta da Luciano Caterini, sarà presente con la Croce rossa italiana (Comitato di Viterbo) e con l’associazione L’Altro circolo, presso lo spazio espositivo di piazza del Sacrario a Viterbo, dalle ore 10 alle 13,30 e dalle 14,30 alle 16, con un camper appositamente attrezzato, per offrire a chi lo desideri una consulenza specialistica sull’infezione da Hiv e le altre malattie sessualmente trasmesse e la possibilità di sottoporsi a test anti-Hiv gratuito.
Nel pomeriggio di oggi 1° dicembre, presso la sala multimediale di Belcolle, blocco A – piano 2, si svolgerà inoltre un incontro formativo “Focus su counseling in Hiv, lo stigma in Aids”, aperto a tutto il personale sanitario della Asl, a cura di Angela Infante, counselor ed educatrice presso l’unità operativa di Malattie Infettive del Policlinico Tor Vergata di Roma.
“L’epidemia da Covid19 – spiega Luciano Caterini – ha monopolizzato negli ultimi anni l’attenzione dell’opinione pubblica e assorbito ingenti risorse, con un forte impatto anche sulla sanità viterbese. Ci sembra comunque importante ricordare come la nostra popolazione conviva tuttora con un’infezione ancora endemica e di cui ormai poco si parla: l’infezione da Hiv, alla quale sono da attribuirsi, nell’ultimo triennio, in media 16 nuovi casi per anno tra i soli residenti nella nostra provincia. Un dato in lieve crescita se si considera che nel 2022 (ultimo anno di rilevazione di cui è disponibile il dato completo al 31 dicembre), i nuovi casi sono stati 24”.
I servizi preposti seguono a Viterbo (con controlli periodici specialistici, prelievi ematici, dispensazione di terapie antiretrovirali) oltre 450 soggetti con infezione da Hiv, parte dei quali con una diagnosi di patologia Aids conclamata. Un numero che si è gradualmente incrementato nel corso degli anni con un raddoppio netto degli assistiti per Hiv/Aids nella Tuscia tra il 2001 ed il 2023 e un conseguente maggiore impegno assistenziale richiesto nell’ambito infettivologico.
“Da circa un anno – prosegue il direttore di malattie infettive di Belcolle -, con la disponibilità di farmaci long-acting (ad azione prolungata), i nostri servizi provvedono alla somministrazione dei nuovi farmaci per i quali è richiesta la modalità iniettiva.
Come è ormai caratteristico dell’epidemiologia in un Paese di tipo occidentale, anche il dato epidemiologico italiano e quello locale viterbese evidenzia una certa stabilizzazione del numero dei contagi negli ultimi 10 anni, ma con uno spostamento ormai marcato del contagio dall’ambito della tossicodipendenza da eroina a quello dei rapporti sessuali, con un elevato numero di contagi tra omosessuali maschi e una prevalente diffusione del virus Hiv nella popolazione maschile di età compresa tra i 30 e i 40 anni. In particolare, nella popolazione residente, 4 contagi su 5 sono ormai da ascriversi a carico della popolazione maschile. Non così la popolazione recentemente immigrata accolta nella nostra provincia, dove le donne rappresentano ancora fino al 40% dei contagi osservati”.
La precocità della diagnosi riveste una grande importanza, non solo perché consente di intervenire sul decorso della patologia prima ancora che si manifestino i danni immunologici più gravi, ma anche perché un precoce ed efficace controllo della replicazione virale (una viremia Hiv non più rilevata nel sangue, conseguita con l’utilizzo degli appropriati farmaci antiretrovirali) riduce marcatamente o annulla l’infettività del soggetto. Una terapia precocemente e continuativamente assunta rappresenta dunque la più efficace risorsa anche per la riduzione del numero dei contagi da Hiv e delle correlate patologie. Di qui la possibilità di assumere, a determinate condizioni, una terapia antiretrovirale anche da parte di un soggetto sano in regime di profilassi antiretrovirale (la cosiddetta PrEP).
“Resta prioritario – conclude Luciano Caterini – l’accesso al test anti Hiv che solo consente un inizio precoce della terapia (in grado di ridurre segnatamente la trasmissibilità del virus). Nessuna circostanza di rischio potenziale di contagio dovrebbe essere sottovalutata (particolarmente: rapporti sessuali occasionali, rapporti con partner di cui non è nota la condizione sierologica, più ancora se rapporti senza utilizzo di profilattico). È infatti un grave errore attendere i primi sintomi i quali sono quasi sempre tardivi ed espressivi di un danno immunologico già avanzato”.
Il test anti Hiv resta uno strumento centrale nella lotta all’Aids, accessibile in forma riservata e gratuita anche direttamente presso gli ambulatori di malattie infettive – centro di riferimento dell’ospedale Belcolle di Viterbo (blocco D, piano 0) dove può essere richiesto dall’interessato, senza necessità di prescrizione da parte del medico di medicina generale o di prenotazione, secondo il seguente orario: dal lunedì al venerdì, dalle ore 11,30 alle 13,30, e dal martedì al giovedì dalle ore 15 alle 16,30.