Viterbo – Da gennaio bollette più care per 3 famiglie su dieci

VITERBO – Tre famiglie viterbesi su 10 vedranno aumentare le bollette elettriche e del gas a partire dal gennaio. Colpirà anche la Tuscia la fine del mercato tutelato dell’energia deciso dal governo con il decreto appena approvato.

I dati forniti dall’Arera evidenziano che nella provincia di Viterbo, per quanto riguarda l’elettricità, solo il 71% degli utenti ha aderito al mercato libero, mentre per il gas questo valore è del 70,72%. Questi numeri indicano che una percentuale considerevole di utenti, rispettivamente il 29% e il 29,28%, si trova ancora nel mercato tutelato, dove le condizioni contrattuali e i prezzi delle bollette sono definiti dall’Arera stessa.

Il mercato tutelato è destinato a categorie specifiche di utenti, come ad esempio coloro che hanno più di 75 anni, i percettori di bonus, le persone malate o disabili, offrendo condizioni contrattuali e prezzi delle forniture regolamentati.

È importante notare che il passaggio al mercato libero, inizialmente previsto per tutte le utenze, è stato prorogato al 2024 attraverso il decreto Milleproroghe del 2020. Questa proroga è avvenuta nel contesto della pandemia, offrendo più tempo agli utenti per effettuare questa transizione e scegliere l’operatore energetico nel mercato libero che meglio soddisfi le loro esigenze.

Il mercato libero offre solitamente una maggiore varietà di offerte, piani tariffari e servizi personalizzati, spingendo gli utenti a valutare le opzioni disponibili per trovare soluzioni più adatte alle proprie necessità. La proroga del passaggio al 2024 potrebbe permettere agli utenti di pianificare in modo più accurato questo cambiamento, considerando attentamente le offerte e i vantaggi offerti dal mercato libero prima di effettuare la transizione.

Nel Lazio, va detto, la provincia di Viterbo è quella che ha il maggior numero di utenze già migrate al mercato libero. Al secondo posto troviamo Latina (70,20% energia e 68,29% gas), poi Frosinone (68,51% energia e 65,94 gas), Roma (64,38% elettricità e 63,16% gas), e, fanalino di coda, Rieti (62,80% elettricità e 64,56% gas).

Il mercato tutelato dell’energia elettrica, a differenza del mercato libero, non riguarda solo le utenze domestiche, ma include anche le forniture destinate alle attività commerciali e aziendali. In questo contesto, per ogni zona geografica, un operatore specifico è incaricato di erogare l’elettricità sia per le residenze che per gli uffici.

La fine del mercato tutelato è considerata una delle condizioni fondamentali richieste dall’Europa all’Italia per ottenere i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), poiché si incentiva la libera concorrenza nel settore dell’energia. Secondo un’indagine recente condotta da Facile.it, ci sono ancora circa 9,5 milioni di consumatori domestici in Italia che si trovano nel mercato tutelato per quanto riguarda l’elettricità.

Alcuni operatori energetici hanno già iniziato a inviare ai propri clienti comunicazioni informative, sollecitandoli a passare al mercato libero. In alcuni casi, queste comunicazioni includono offerte e promozioni per incentivare la transizione, richiedendo ai clienti di aderire entro la fine del mese per poter usufruire di tali vantaggi.

Questi passaggi sono parte degli sforzi per spostare un maggior numero di consumatori verso il mercato libero, dove la gamma di offerte, piani tariffari e servizi è generalmente più ampia. Tale transizione dovrebbe permettere ai consumatori di avere una scelta più ampia e adattare meglio le loro esigenze, oltre a contribuire all’allineamento dell’Italia alle direttive europee sulla concorrenza nel settore dell’energia.