NETTUNO (RM) – E’ di nuovo bufera su Acqualatina, il gestore del servizio idrico nel Pontino e nel sud del litorale romano. Ieri la Guardia di Finanza – su ordine della Procura di Velletri – ha fatto irruzione nella sede della Spa a Nettuno per acquisire documentazione e interrogare i dipendenti, con l’obiettivo di chiarire episodi di sottrazione di acqua e agevolazioni a singoli privati.
Si tratta di un nuovo filone dell’inchiesta già in corso, avviata nei mesi scorsi dalla Procura di Latina, su presunti illeciti che sarebbero stati compiuti da alcuni dipendenti di Acqualatina che avrebbero tratto vantaggio dallo stralcio di cartelle esattoriali, in cambio di trattamenti di favore nei riguardi di alcuni utenti. A finire sotto inchiesta è il dipendente di Acqualatina Vincenzo Capolei, fratello del consigliere regionale Fabio (entrambi nella foto), che compare nel decreto di perquisizione insieme alla figlia, che lo avrebbe aiutato in uno degli episodi su cui stanno indagando gli investigatori: gli indagati avrebbero ricevuto somme di denaro da più persone in cambio di favori.
Le Fiamme gialle hanno effettuato una perquisizione a casa del consigliere regionale Fabio Capolei senza trovare irregolarità. Diverso l’esito dei controlli a casa del fratello Vincenzo Capolei. Dopo aver controllato gli immobili da cima a fondo, sequestrato un cellulare e altro materiale, gli investigatori hanno infatti trovato un allaccio abusivo alla rete idrica e arrestato per furto sia Vincenzo, in passato delegato di FI del collegio di Anzio, Nettuno, Ardea e Pomezia, che la figlia. I due verranno processati per direttissima mercoledì, 6 dicembre, dal Tribunale di Velletri.
Capolei e la figlia sono stati messi agli arresti domiciliari e secondo quello che trapela mentre scriviamo dovrebbero essere processati per direttissima nella giornata di domani dal Tribunale di Velletri.