Processo per direttissima questa mattina in Tribunale. Dovranno difendersi da varie accuse tra cui attentato alla sicurezza dei trasporti
CIVITAVECCHIA – Ora gli attivisti che hanno bloccato l’autostrada creando disagi ai cittadini lunedì mattina sono finiti nei guai. Oltre ad essere stati arrestati e dislocati nelle carceri di Civitavecchia, Rebibbia e Regina Coeli, dovranno comparire questa mattina in tribunale, sempre a Civitavecchia, per la direttissima.
In dodici sono chiamati a comparire davanti al giudice per aver creato il “muro” sulla Roma-Civitavecchia all’altezza del chilometro 16, a Torrimpietra. Non appena scoppiato il caos, visto che alcuni automobilisti stavano per aggredirli, erano subito intervenuti gli agenti della polizia stradale di Cerveteri-Ladispoli, coordinati dal comandante Claudio Paolini, poi quelli del commissariato di Fiumicino, i colleghi della Mobile di Roma e la Digos.
I manifestanti di “Ultima generazione-Fondo riparazione” dovranno difendersi da vari reati, tra cui attentato alla sicurezza dei trasporti, raduno illegale in quanto non comunicato preventivamente alle autorità preposte e anche danneggiamento per essersi incollate la mani sulla pavimentazione stradale poi presa a martellate dai vigili del fuoco per liberare alcuni tra i più agitati.
Potrebbe anche essere denunciato chi invece al volante della Lamborghini che è passato rischiando di falciare uno dei giovani sdraiato a terra sulla corsia di marcia rimasto lievemente ferito. I poliziotti sono già sulle sue tracce.