Oblio oncologico per “dimenticare” la malattia. Cosa dice la legge approvata

ROMA – Oblio oncologico, via libera del Senato sul testo di legge che introduce il diritto per ex malati oncologici di esercitare i propri diritti in condizioni di uguaglianza rispetto al resto della popolazione.

Dall’accesso a un mutuo, a un finanziamento, a polizze assicurative, fino a un percorso di adozione di un figlio o di affidamento di un minore, passando per concorsi e lavoro, ora, le persone guarite da un tumore avranno diritto a non fornire informazioni né subire indagini in merito alla propria pregressa condizione patologica.

Il testo introduce il diritto ‘a dimenticare’ la malattia in modo da assicurare che alla guarigione clinica corrisponda la guarigione ‘sociale’.

Relatrice del provvedimento Maria Elena Boschi che ha commentato:
“Ci sono oltre un milione di persone che sono guarite da una malattia oncologica per la scienza, eppure hanno un trattamento diverso quando devono chiedere un mutuo per comprare casa o vogliono adottare di un bambino”. E aggiunge: “Una vera e propria ingiustizia che la nostra legislazione ha tollerato. Ora finalmente abbiamo fatto un passo di grande civiltà. Questa legge per ciascuno di noi ha un nome e un volto, perché ogni famiglia ha fatto esperienza di una malattia oncologica”.

Oblio oncologico, cosa prevede la legge

Contratti, stipulazione e rinnovo
Ai fini della stipulazione o del rinnovo di contratti relativi a servizi bancari, finanziari, di investimento e assicurativi, non è ammessa la richiesta di informazioni relative allo stato di salute della persona fisica contraente concernenti patologie oncologiche da cui la stessa sia stata precedentemente affetta e il cui trattamento attivo si sia concluso, senza episodi di recidiva, da più di 10 anni alla data della richiesta.

Tale periodo è ridotto della metà nel caso in cui la patologia sia insorta prima del compimento del 21esimo anno di età.

Tali informazioni non possono essere acquisite neanche da fonti diverse dal contraente e, qualora siano comunque nella disponibilità dell’operatore o dell’intermediario, non possono essere utilizzate per la determinazione delle condizioni contrattuali.

Procedure di adozione e affidamento dei minori

Le indagini che vengono fatte sui potenziali genitori o affidatari non potranno riguardare il loro stato di salute. In particolare viene stabilito che tali indagini non possono avere a oggetto patologie oncologiche trascorsi 10 anni dalla fine del trattamento terapeutico, in assenza di recidive o ricadute, ovvero 5 anni se la patologia è insorta prima del compimento del 21esimo anno di età.

Concorsi pubblici

Per quanto riguarda l’accesso alle procedure concorsuali, quando nel loro ambito sia previsto l’accertamento di requisiti psicofisici o concernenti lo stato di salute dei candidati, si fa divieto di richiedere informazioni relative allo stato di salute concernenti patologie oncologiche.

Anche in questo caso valgono i 10 anni dalla conclusione del trattamento, senza episodi di recidiva. Periodo ridotto della metà nel caso in cui la patologia sia insorta prima del 21esimo anno di età.

Promozione di politiche attive

Viene rimessa a un decreto del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, di concerto con il ministro della Salute, la promozione di specifiche politiche attive per assicurare, a ogni persona che sia stata affetta da una patologia oncologica, uguaglianza di opportunità nell’inserimento e nella permanenza al lavoro, nella fruizione dei relativi servizi, e nella riqualificazione dei percorsi di carriera e retributivi.

“Con il testo unificato vengono cancellati per legge lo stigma cancro uguale morte e lo stigma cancro uguale malattia incurabile e inguaribile, frequentemente riproposti dai media, e ancora ben radicati nell’opinione pubblica” dichiara Francesco De Lorenzo, presidente Federazione delle Associazioni di volontariato in oncologia.