Conclusa la gara per la concessione delle banchine 27, 28, 29 e 30 e dei piazzali retrostanti. La proposta della controllata Logiport ha ottenuto 30 punti in più rispetto a quella di Ltm Srl
CIVITAVECCHIA – Manca ancora l’aggiudicazione ufficiale, ma il gruppo Grimaldi si avvicina a passo spedito alla concessione delle banchine 27, 28, 29 e 30 e dei piazzali retrostanti.
È stato infatti pubblicato il verbale di gara all’esito del bando per la concessione della nuova darsena traghetti. Un’area della superficie complessiva di 68.134 mq per gestire traffico ro-ro e cargo, con le quattro banchine che contano su moli lunghi 242 metri, con un fondale profondo 10 metri, che arrivano a 15 per la banchina 27 e la possibilità di far ormeggiare navi lunghe fino a 255 metri.
Tre le proposte avanzate: in pole position c’è quella di Logiport, controllata del gruppo Grimaldi Napoli, a cui sono stati assegnati ben 85 punti rispetto ai 54,44 della seconda proposta, quella di Ltm – Livorno Terminal Marittimo, gruppo Moby.
Entrambe, come si legge nel verbale di gara, sono “correttamente dimensionate e perseguibili da parte delle società proponenti, che hanno sicuramente dato elementi concreti a riprova della propria capacità di svilupparle, in termini di corretto dimensionamento di risorse umane e strumentali, supportate da analisi economico finanziarie congrue”. Esclusa invece la proposta di Gnv, giudicata non in linea con il bando. Un’operazione, questa, giudicata strategica da parte dei vertici di Molo Vespucci.
«Ci accingiamo a rendere Civitavecchia finalmente un porto più rispondente al modello disegnato dalla legge 84/94 – aveva sottolineato il presidente Pino Musolino, all’avvio del bando di gara – la conclusione di questo procedimento ci consentirà di fare un autentico salto di qualità in un ambito, quello del ro-ro, in cui siamo tradizionalmente forti». Questo significherà meno banchine pubbliche, minori oneri per la manutenzione delle stesse, minori costi per servizi di sicurezza e di interesse generale, maggiori entrate correnti derivanti dai canoni delle concessioni e sicuramente, in prospettiva, maggiori traffici portati dal terminalista.