CIVITAVECCHIA – «Risulta realmente incomprensibile la presa di posizione della Consigliera regionale Mari che si è detta contraria alla approvazione ed al finanziamento della Area di Crisi complessa di Civitavecchia».
Così in una nota il vicepresidente del consiglio comunale Fabiana Attig (Lega).
«La speranza – continua – rimane quella che nella Commissione regionale che dovrà esprimersi per l’approvazione, il voto contrario della Mari non sia determinante per privare Civitavecchia e le aziende del comparto energetico metalmeccanico e logistico di notevoli finanziamenti che otterrebbero con l’approvazione dell’atto, trasmesso pochi giorni fa dal Sindaco Ernesto Tedesco. Per la Lega il riconoscimento della area di crisi complessa e del complesso impianto che lo strumento determina per le Imprese, sarebbe la più importante iniziativa dei prossimi anni per sostenere le imprese di Civitavecchia in un contratto di sviluppo che potrebbe, se attuato e non ostacolato, portare a Civitavecchia non meno di 20-30 milioni di finanziamenti.
I motivi per cui la Mari si è buttata a capofitto su una questione che l’ha sempre vista molto distante se non addirittura disinteressata, nel 2003 non si stracciava le vesti contro il carbone, oggi con una sicurezza altrettanto imbarazzante, per lei, dichiara in maniera esplicita che non è nel suo interesse aiutare Civitavecchia!
Vorrebbe forse continuare con il carbone?
In una intervista la Mari ha dichiarato che lo strumento dell’Area di Crisi complessa non può essere attivato nella Regione Lazio. La Mari evidentemente non ha capito lo strumento di cui stiamo parlando, mescolando capre e cavoli, ma soprattutto cosa ha votato approvando le aree di crisi complessa di Frosinone, Rieti e Fiuggi-Anagni?
Il 23 ottobre 2018 è stato sottoscritto tra Ministero dello Sviluppo Economico, Agenzia nazionale politiche attive lavoro – ANPAL, Regione Lazio, Provincia di Frosinone, Comune di Colleferro, Agenzia Nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia , un Accordo di programma per l’attuazione del “Progetto di riconversione e riqualificazione industriale dell’area di crisi industriale complessa del sistema locale del lavoro di Frosinone” (PRRI), finalizzato al rilancio delle attività industriali, alla salvaguardia dei livelli occupazionali, al sostegno dei programmi di investimento e sviluppo imprenditoriale.
Tali aree hanno già ottenuto, al contrario di Civitavecchia, al di là di cosa si dichiara improvvidamente, consistenti finanziamenti forse perché i rappresentati in consiglio regionale conoscono forse meglio della Mari la geografia e sanno che il Lazio le Aree di Crisi complessa si possono evidentemente attuare nella nostra Regione – a meno che e spero di essere smentita, Frosinone, Rieti, Anagni e Fiuggi, non facciano parte del Trentino Alto Adige.
Questa negazione della Consigliera Regionale non soltanto è uno schiaffo alla sua città, ma anche a tutte le parti sociali, datoriali e istituzionali che contrariamente alla Mari su questa e su tante altre indicazioni ci hanno lavorato con dovizia preparazione e tanto impegno. La Mari rinnega il lavoro fin qui fatto e sé stessa se si pensa che ha votato in qualità di Presidente del Consiglio favorevolmente la Delibera, preceduta da un consiglio comunale aperto, della richiesta di area di crisi complessa. Viene da chiedersi da quale parte sta la Consigliera Regionale e soprattutto con chi si rapporta».
Ma Attig incalza: La Consigliera Regionale stia tranquilla e serena, per quanto ci riguarda continueremo sulla nostra strada a portare avanti la richiesta di un vero contratto di sviluppo attraverso l’area di Crisi complessa. Non è accettabile che esponenti eletti a Civitavecchia, si pongano contro a prescindere, e con motivazioni futili oltre che imbarazzanti, all’attribuzione per Civitavecchia di prerogative importanti e di vitale importanza per il tessuto sociale-economico – produttivo., sostenendo palesemente il falso, ovvero che nel Lazio non è possibile attivare tale strumento. Sostenere che nel Lazio non è possibile attivare tali strumenti è FALSO! O la Regione Lazio, il Ministero dell’Economia, Invitalia (delegata alla progettazione tecnica), ecc. ecc. hanno sbagliato tutte nell’approvare le aree di crisi complessa di Frosinone, Rieti, Anagni-Fiuggi … oppure la Mari dovrebbe studiare un po’ di più ad iniziare dalla geografia ed evitare queste figure di chiaro disorientamento politico. E’ ora di lavorare – conclude dura – , con serietà e competenza, per la nostra città e non contro per meri interessi di bottega».