Nominato commissario l’uomo di Marco Vincenti cacciato dal Partito democratico e rispolverato dal cilindro di Rocca
ROMA – La nomina di Giuseppe Zaccariello a commissario dell’Ater Provincia di Roma non sorprende. Anzi. E’ l’ennesima dimostrazione del trasversalismo del presidente Francesco Rocca che non riesce a mantenere la barra a dritta facendosi influenzare costantemente nelle scelte degli amministratori.
Giuseppe Zaccariello è di fede comunista. Nominato da Zingaretti alla guida dell’Ater Provincia di Roma ne ha combinate di cotte e di crude tanto da spingere il suo stesso mentore, Marco Vincenzi, a revocargli l’incarico.
Niente problemi. Per i compagni c’è sempre posto. Il gruppo zingarettirano e leodoriano continua ad occupare indiscriminatamente posti ovunque. Le segreterie sono piene. Così come i dirigenti che imperversano nelle decisioni importanti sui territori. Vedi Vito Consoli, Wanda D’Ercole e così via tutti gli altri dove spicca Luigi Ferdinando Nazzaro una vera star per il centrosinistra.
Francesco Rocca pensa che il “popolino” abbia la memoria corta. Pochi mesi fa, infatti, ha tuonato contro la riconferma alla guida dell’Ater di Civitavecchia di Antonio Passerelli, perché espressione della precedente amministrazione.
Tutto rimangiato chissà per quale accordicchio o pressione ricevuta o per la quale ragione il buon Zaccariello è stato nominato commissario. C’è chi riconduce il tutto ad una battaglia personale della consigliera della Lega Laura Cartaginese c’è chi parla di una vecchia operazione immobiliare da portare a termine e della quale parleremo tra qualche giorno, una volta sistemate tutte le caselle dell’Ater.
C’è da fare i complimenti agli uomini del centrosinistra che hanno prodotto dirigenti e funzionari talmente bravi che il centrodestra non ne ha da poter contrapporre.
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