“Sono entrato a lavorare con la cooperativa nel 1973 e quest’anno sono 50 anni esatti”
MONTEFIASCONE – Il presidente e direttore della cooperativa sociale di Montefiascone, Mario Trapé, ha raccolto il nostro invito a replicare alle accuse che gli sono state mosse sulla gestione della cooperativa ed in particolare del personale.
Ci ha cercato lui prima che lo facessimo noi e quindi abbiamo raccolto la sua versione dei fatti.
“Lavoro alla Cantina Sociale di Montefiascone dal 1973. Quest’anno sono 50 anni tondi tondi”. Un record di longevità. “Ho dedicato tutta la mia vita a mantenere la Cantina Sociale attiva e funzionale anche al nostro paese”.
Con orgoglio ci ha fatto vedere gli spazi che ha dedicato ai sindacati degli agricoltori come Confagricoltura e Coldiretti. L’area di sosta dei camper. Il punto che volevamo chiarire era la situazione con i dipendenti.
“Sono caduto dalle nuvole. Il personale è composto per lo più da avventizi assunto con contratto di operatore agricolo a tempo determinato. I contratti scadano tutti il 31 dicembre. Per quanto riguarda il fatto che qualcuno di questi sia stato visto lavorare nell’azienda di famiglia è vero ma fuori dagli orari di lavoro e pagati regolarmente da me. Posso dimostrarlo. Uso la mia vettura personale. Uso il telefono a mie spese e per quanto riguarda il fatto che qualche dipendente abbia ricevuto in busta paga più soldi rispetto ad altri sta a significare che ha lavorato più ore”.
Insomma Mario Trapé respinge tutte le accuse al mittente ma è anche consapevole che sta per arrivare il momento di lasciare spazio a qualcuno più giovane di lui.
“Finché ce la farò rimarrò al mio posto. Per essere sostituito i soci della cooperativa devono fare un’assemblea e prendere decisioni che al momento mi sembrano lontane. Sì, con qualche dipendente ci sono stati problemi ma io non ho mai cacciato nessuno. Se ne sono andati da soli. Se ci sono margini per ricucire i rapporti io sono disponibile e pronto anche a chiedere scusa se ho sbagliato ma non ho mai agito contro gli interessi della cooperativa”.
Noi prendiamo atto di quanto affermato dal direttore Mario Trapè che alla luce di 50 anni di onorato servizio forse meriterebbe anche di godersi in libertà la pensione e per i soci è giunto forse il momento di iniziare a progettare il futuro in modo serio e concreto.