Tanto spavento per i due operatori che hanno dovuto chiamare un'(altra) ambulanza
VITERBO – Era il pomeriggio di ieri 4 gennaio quando è partito l’intervento della Croce Rossa su richiesta dell’Ares 118, per soccorrere un uomo in strada Tuscanese, nella sua abitazione.
Motivo della richiesta di soccorso del 50enne un probabile svenimento.
Giunti sul posto gli operatori sanitari hanno preso in carico il paziente che è salito volontariamente in ambulanza, da qui si è scatenato il putiferio, è lo stesso presidente Marco Sbocchia a raccontarcelo:
“Una volta salito in ambulanza l’uomo ha dato in escandescenza, cazzotti, graffi e ecchimosi sull’infermiera e l’autista che sono dovuti ricorrere al soccorso di un’altra ambulanza, mentre per il 50enne sono arrivate le forze dell’ordine. I due operatori, (era presente anche un terzo che non è stato colpito) non si aspettavano minimamente di essere aggrediti, sia per il tipo di intervento, che per la volontà dell’uomo di voler essere curato“.
Aggressioni che stanno diventando sempre più frequenti, come testimonia quella, sempre di ieri, con i bastoni ai sanitari intervenuti nel campo nomadi di via Candoni, in zona Castel Romano, a Roma che per fortuna hanno fatto in tempo a chiudersi all’interno del mezzo. L’ambulanza, però, è stata vandalizzata (foto di copertina) e i vetri sono andati in frantumi a seguito delle violente mazzate. Alcune schegge hanno ferito agli occhi l’autista del 118, che è stato trasportato prima all’Oftalmico, dove è stato medicato, e poi, a fine turno, al Sant’Eugenio, per un ulteriore controllo.
La condanna del Presidente Rocca
«A nome dell’amministrazione regionale esprimo ferma condanna per l’aggressione subita dall’equipaggio del 118, al quale va tutta la nostra solidarietà e la profonda gratitudine per l’impegno profuso quotidianamente nei confronti di chi soffre. Quello di ieri è l’ennesimo episodio di violenza ai danni di operatori sanitari, i quali, ormai, senza soluzione di continuità, rimangono vittime di episodi violenza», ha dichiarato il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca.
«La misura è colma, lo dico con fermezza: la violenza è sempre inaccettabile e il fenomeno non è più tollerabile. Per arginarlo, urgono politiche di pubblica sicurezza, ma anche – lo sottolineo – una grande operazione culturale per far comprendere che gli operatori sanitari rappresentano un imprescindibile presidio di salute pubblica, lavorando spesso in condizioni difficili e facendosi carico di turni massacranti con grande senso di responsabilità», ha proseguito il presidente Rocca.
«La mia storia personale è costituita da un incessante impegno a tutela degli operatori sanitari, in questo senso farò di tutto perché questi episodi non avvengano più», ha concluso il presidente Rocca.
Benedetta Ferrari