VITERBO – Ennesima rivolta dei detenuti nel carcere di Mammagialla. Intorno alle 21 di ieri sera, mercoledì 17 gennaio, alcuni detenuti hanno dato fuoco a materassi e coperte in un’intera sezione del penitenziario di Viterbo. I motivi alla base del gesto sarebbero futili.
A rendere noto il fatto è il sindacato di polizia penitenziaria Fns Cisl Lazio, tramite il segretario generale Massimo Costantino, che sottolinea: “Immediatamente è intervenuto in aiuto altro personale ed è stata ripristinata la sicurezza della sezione”. Due agenti, però, sono finiti al pronto soccorso dell’ospedale di Belcolle con sette e undici giorni di prognosi. Dopo aver appiccato l’incendio, i detenuti avrebbero anche aggredito i poliziotti.
“Le gravi e non più sostenibili criticità del sistema penitenziario continuano a evidenziarsi quotidianamente – commenta Costantino -. Carenza di personale della polizia penitenziaria e aggressioni giornaliere, tutte anomalie datate che non vengono ancora prese in debita considerazione dalla politica e dai governi. Occorre intervenire con determinazione e subito con nuove assunzioni per la polizia penitenziaria nei vari ruoli”.
Stando ai dati del ministero della Giustizia, datati 31 dicembre, a Mammagialla risultano essere presenti 651 detenuti sui 535 previsti: +116, con una percentuale di sovraffollamento del 161%.
“Occorre compensare – prosegue Costantino – la forte carenza di organico. Nel Lazio son circa 500 mentre a Viterbo circa 80 unità ed è, pertanto, necessario intervenire sull’organizzazione del servizio all’interno degli istituti e mettere mano alle norme relative all’ordinamento penitenziario e al codice penale. È opportuno e necessario provvedere alla carenza degli organici, creare spazi a disposizione del personale e ausili tecnologici per migliorare il servizio”.
Per la Fns Cisl Lazio, “occorre garantire e tutelare il personale tutto e, a tal riguardo, intensificherà gli interventi con frequenti visite sui luoghi di lavoro in ogni sede, affinché si possano migliorare le condizioni lavorative e applicare in toto le norme contrattuali nei confronti del personale del corpo di polizia penitenziaria, dei direttori e dei funzionari del corpo”.
Interviene anche l’Uspp Lazio con il segretario regionale Daniele Nicastrini. “I fatti accaduti ieri sera dimostrano la gravità in cui versa il carcere con oltre 650 presenze rispetto ai 440 posti disponibili. Il sindacato Uspp Lazio da oramai mesi rappresenta una situazione di pericolo del carcere della Tuscia che, oltre a contare una carenza di oltre 150 unità, è diventato anche terra di aggressioni, danneggiamenti da decine di detenuti facinorosi, con tanti ferimenti nei confronti del personale di polizia penitenziaria, al quale mandiamo auguri di pronta guarigione”.
“In queste ore – continua Nicastrini – abbiamo scritto già come prima nota al provveditore, segnalando queste difficoltà nel gestire la media sicurezza rispetto alle disposizioni del Dap che prevedono nuovi percorsi, senza però considerare che questa tipologia di detenuti è in sovraffollamento e crea difficoltà estreme alla loro gestione e Viterbo rientra purtroppo nelle sedi più critiche”. Il sindacato fa sapere che “la risposta del provveditore non soddisfa la gravità della segnalazione e stamani farà pervenire ulteriori interventi a un incontro già fissato con lo stesso”.