Le più grandi collezioni mondiali di olivi: “Olea Mundi”, uniscono Umbria, Toscana e Sicilia

Firmato protocollo d’intesa per tutelare le quasi 400 diverse varietà conservate in questi territori e gestite dai Centri nazionali di ricerca

ROMA – Tre territori, uniti nella promozione dell’olivicoltura e soprattutto delle loro collezioni di olivi. Sono Follonica in Toscana, Lugnano in Teverina in Umbria e Pergusa di Enna in Sicilia che hanno firmato il relativo protocollo d’intesa, presentato dal Parco Tecnologico e Agroalimentare dell’Umbria. Il protocollo è volto allo sviluppo e alla messa in rete delle varietà di olive provenienti da tutto il mondo e che sono conservate in questi territori. Sono le collezioni denominate “Olea Mundi”, vale a dire le collezioni più grandi di varietà olivicole a livello mondiale che si trovano nei territori sopra citati, gestite dai rispettivi CNR (Centri Nazionali di Ricerca).

Il protocollo è stato firmato al termine del convegno “Olea Mundi. Dalla conservazione allo sviluppo” tenutosi nella sede della Rappresentanza della Commissione Europea di Roma. Ad aprire l’incontro – moderato dalla vicepresidente dell’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria, Donatella Binaglia – è stata l’europarlamentare Francesca Peppucci che ha spiegato come “le collezioni mondiali di specie di olivo rappresentano un grande volano per i territori che hanno la fortuna di esprimere queste eccellenze. Le collezioni, uniche nel loro genere, oltre a garantire ricerca, studio, conservazione della biodiversità, sono un importante strumento da poter mettere a servizio di scuole, università e dei tanti turisti interessati al mondo dell’olio. L’accordo che Enna, Follonica e Lugnano in Teverina vanno a firmare è espressione di un impegno comune volto a creare sempre maggiori opportunità e capacità di crescita”.

Sul versante scientifico Marina Bufacchi e Luciana Baldoni del CNR di Perugia hanno fatto emergere il valore della biodiversità che questa collezioni di olivi rappresentano e l’importanza di fare rete, per favorire l’integrazione e la salvaguardia di preziose varietà olivicole. “L’idea è di fare di questi siti – hanno spiegato – dei centri internazionali di riferimento per la qualificazione della filiera olivicola, opportunità che oggi può diventare realtà. Da questi terreni si potranno sviluppare linee di ricerca mirate alla salvaguardia della biodiversità, divenuta oggi essenziale per la vita stessa del pianeta, in linea con la strategia europea per la biodiversità 2030”.

I rappresentanti dei territori italiani dove nascono le collezioni olivicole (Alessandro Dimiziani, Vice Sindaco di Lugnano in Teverina, Maurizio Antonello Dipietro, Sindaco di Enna, Carmela Madonia, Commissario Straordinario del Libero Consorzio Comunale di Enna, e Giorgio Matteucci, Direttore Istituto per la Bioeconomia CIR – Follonica), hanno presentato le loro raccolte che al loro interno conservano circa 1.200 olivi provenienti da 23 diversi Paesi olivicoli del Mediterraneo, del Medio Oriente e delle nuove aree di coltivazione. Sono quasi 400 le varietà (391 per l’esattezza), di cui 263 dall’Italia e 128 dagli altre paesi.

“Il protocollo che si è firmato a Roma è un ideale gemellaggio tra i rappresentanti delle comunità politiche e scientifiche di Enna, Follonica e Lugnano in Teverina – ha spiegato Marcello Serafini, Amministratore Unico 3A-Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria – e servirà a dare nuovo impulso e linfa allo sviluppo culturale e turistico a tre territori interessati”.

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