VITERBO – Traffico e code a non finire nel capoluogo viterbese, in particolare la mattina, quando i genitori accompagnano i figli a scuola e poi si dirigono sul posto di lavoro.
A lamentarsi della situazione insostenibile, questa volta, sono gli automobilisti che ogni mattina devono affrontare il semaforo all’incrocio tra via della Grotticella, via Sabotino, via Santa Maria in Gradi e Strada Cimina. Un punto nevralgico del traffico viterbese, caratterizzato puntualmente da code lunghe chilometri e tempi di attesa per attraversare l’incrocio lunghi anche 20-30 minuti.
“Ogni mattina mi sveglio prima, per avere tempo di lasciare mia figlia a scuola e poi dirigermi a lavoro – dichiara Maria, una mamma che abita in zona Murialdo – Eppure il traffico è sempre peggio, per non parlare delle buche che ci costringono a rallentare e fare lo slalom”.
Dello stesso parere, è anche Franco, un altro genitore che giornalmente si dirige alla scuola Vanni con i suoi due figli. “Ci hanno tolto i parcheggi per fare la ciclabile, come se un genitore potesse la mattina accompagnare i figli piccoli in bicicletta da casa fino a scuola – dichiara – viene da chiedersi se la sindaca e gli assessori preposti alla mobilità abbiano davvero i piedi per terra. Si vede che probabilmente non hanno figli o questi ormai sono cresciuti, altrimenti penserebbero a risolvere la questione del traffico e non a fare piste ciclabili a singhiozzo per tutta la città”.
Di vedute non differenti, anche due lavoratori, stavolta senza figli, che da fuori Viterbo devono entrare in città passando prima da Strada Cimina per poi dirigersi verso Porta Romana. “I parcheggi non ci sono più – affermano i due giovani lavoratori – le code per il semaforo di Porta Romana e Via Santa Maria in Gradi sono sempre più lunghe, in particolare quando piove e quando fa freddo. Noi che veniamo da fuori città per lavoro cosa dovremmo fare? I mezzi pubblici hanno orari non sempre compatibili e, come se non bastasse, restano anch’essi bloccati nel traffico. Servono soluzioni concrete, la bicicletta possiamo prenderla per una passeggiata, non per fare 20km ogni giorni da casa fino al lavoro… questi sono matti”.
Francesco è invece uno studente universitario che abita al Murialdo e si reca presso le aule dell’Unitus per seguire le lezioni. “Io la bicicletta la prendo ogni giorno – ammette – ma la ciclabile è stata realizzata davvero male. In Via Tedeschi, per esempio, si interrompe all’improvviso. Idem davanti l’entrata dell’università in via Sabotino. Io devo fare poche centinaia di metri e non è un problema, vengo dalla direzione giusta, ma chi viene dal senso opposto cosa dovrebbe fare? Volare e poi atterrare là?”.
Sulla situazione si esprime anche il proprietario di un bar della zona, situato non lontano dall’incrocio “incriminato” e che vuole restare anonimo. “La gente entra ogni mattina sempre più infastidita – dichiara l’imprenditore – si lamentano tutti del traffico, non solo all’ora di colazione, ma anche a pranzo e la sera per orario aperitivo. I lavori intorno alle mura sono stati la ciliegina sulla torta e sono sicuro che gli unici che usufruiranno della ciclabile saranno quelli che fanno le consegne a domicilio”.