VITERBO – La delegazione di Viterbo-Rieti dell’Ordine di Malta ha celebrato quest’anno un evento molto importante: il 24 gennaio ricorre, infatti, il 500° anniversario dell’arrivo dei Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme a Viterbo (divenuti poi di Malta ndr).
Tale data non poteva certamente passare inosservata e così la delegazione, guidata dall’avvocato Roberto Saccarello, ha organizzato una serie di manifestazioni che si svolgeranno nel corso di tutto il 2024 ed anche negli anni a seguire.
La storia del Sovrano Militare Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, detto poi di Rodi e di Malta, è millenaria e gloriosa. Tuttavia, il periodo che va dalla partenza dall’isola di Rodi il 2 gennaio 1523 all’insediamento sull’isola di Malta il 26 ottobre 1530, rappresenta un momento triste e doloroso per questa nobile istituzione.
La particolare situazione è emersa dalla ricerca faticosa e sofferta di una nuova e dignitosa collocazione geografica. Questa ricerca era necessaria per mantenere intatto il carattere essenziale di sovranità dell’Ordine, inclusa la sua sovranità territoriale. In questo contesto si inserisce il periodo viterbese, che va appunto dal 1524 al 1527.
Il 24 gennaio 1524, il Gran Maestro Villiers de l’Isle Adam fece richiesta al Papa Clemente VII della città di Viterbo come sede temporanea per i Giovanniti. Egli la descrisse come “la più spaziosa e propizia” e adatta ai tempi che stavano correndo, sottolineando l’importanza di indire un capitolo generale per riorganizzare l’Ordine. Inoltre, la città aveva già dei possedimenti e commende dell’Ordine, rendendola pertanto un nome ben noto per i monaci-guerrieri. Infatti, fin dagli inizi dell’Ordine, Papa Pasquale II, secondo una certa tradizione originario di Blera, aveva emesso la Bolla “Piae postulatio“ nel 1113, riconoscendo canonicamente l’Ordine degli Ospedalieri di San Giovanni di Gerusalemme.
La scelta di Viterbo come sede temporanea dell’Ordine, era peraltro motivata dal fatto che la città era la metropoli del patrimonio di San Pietro e sede del prelato che governava l’intera provincia. Questa richiesta rappresentava pure un passo importante verso l’ottenimento di una residenza stabile e definitiva per la Sacra Religione.
La celebrazione del Cinquecentenario è iniziata alle 18:30 nella Chiesa dei SS. Faustino e Giovita con una solenne liturgia eucaristica presieduta dal vescovo Orazio Francesco Piazza, con il cappellano conventuale “ad honorem” dell’Ordine, don Massimiliano Balsi e alla presenza di Fra’ Roberto Viazzo, gran priore di Roma e di alti dignitari dell’Ordine.
Al termine della Santa Messa, l’assemblea si è recata processionalmente nella cappella dedicata alla Madonna di Costantinopoli per il canto dell’antifona “Salve Regina“; l’icona bizantina venne donata dai Giovanniti al popolo viterbese come segno di profonda gratitudine per l’ospitalità loro offerta. Successivamente, presso il Chiostro degli Agostiniani alla Trinità, è stato illustrato ai convenuti l’affresco del Cavaliere Gerosolimitano (sec. XVI), appartenente al ciclo pittorico dedicato alla vita di Sant’Agostino,
Un momento di riflessione per i Cavalieri e le Dame sul loro impegno e sulla loro missione, fondate con lo scopo di difendere e diffondere la fede e di aiutare i fratelli più bisognosi.