La Lega ribadisce che il masterplan dell’Università non è il progetto definitivo. I salviniani contro il M5S. Tullio Nunzi invita Confcommercio a farsi parte attiva
CIVITAVECCHIA – «I progetti, grandi e piccoli, ma soprattutto quelli destinati a cambiare il volto della città, come sarà per l’area “ex Italcementi”, sono sottoposti ad una serie di passaggi tecnici e discussioni nelle Commissioni competenti per poi approdare in Consiglio Comunale, dove sarà la maggioranza eletta dai cittadini a dire l’ultima parola».
La Lega interviene per cercare di fare chiarezza in merito alla futura riqualificazione dell’area ex Italcementi, inserita all’interno dell’accordo procedimentale da 35 milioni firmato da Comune, Adsp e Ministero delle Infrastrutture, a seguito dell’allarme lanciato dal M5S.
«Non si comprende come mai il gruppo consiliare, dopo aver definito “progetto” il master plan delle Università di Roma sull’ex area Italcementi, debba insistere così poco onorevolmente su un tema ormai chiarito – hanno sottolineato i salviniani – il documento, pubblico e visibile a tutti, recita testualmente: “In questa fase, sulle basi delle premesse indicate e degli indirizzi degli strumenti di pianificazione esistenti, vengono individuate le seguenti ipotesi di distribuzione delle superfici e delle funzioni”, aggiungendo che: “Queste superfici si intendono al momento indicative e nelle fasi successive, in fase di redazione degli strumenti urbanistici, saranno specificate nel dettaglio”».
Certo che, nel masterplan dell’Università, richiesto comunque dalla stessa amministrazione comunale, sono previsti un “polmone verde” uffici, strutture ricettive come un albergo da 200 stanze, housing sociale, area parcheggi e, appunto, anche un’ampia area commerciale.
Il sindaco, sul punto, ha frenato, ricordando come si tratti soltanto di uno studio e quindi niente a che vedere con il contestato outlet ipotizzato qualche anno fa per Fiumaretta. L’ex dirigente di Confcommercio Tullio Nunzi, parlando proprio dell’ipotesi progettuale, spera possa essere «stata messa a conoscenza delle associazioni di categoria per un primo approccio.
Se così non fosse – ha spiegato – si ripeterebbe l’errore dell’amministrazione 5 stelle che non ascoltò le indicazione delle associazioni di rappresentanza. Ricordo che esiste una intesa tra Confcommercio e Anci, associazione dei comuni italiani, che prevede tra l’altro, che siano sviluppate iniziative che riguardano la città ed il terziario di mercato: progettazione di spazi strutture ed opportunità per lo sviluppo sociale, ambientale ed economico. Una ipotesi d progetto vagliata e bollinata da organizzazioni di categoria – ha concluso – avrebbe eliminato polemiche, perplessità e rischi per la economia cittadina».