A Frosinone il record nazionale dei giorni di PM10 fuori controllo con 70 superamenti, Roma tra le peggiori città italiane per la media di Biossido di Azoto nell’aria
ROMA – Legambiente presenta il rapporto “Mal’aria di Città 2024”, con i dati nazionali riferiti a tutti i capoluoghi, sui giorni di superamento dei valori massimi quotidiani consentiti per le Polveri Sottili PM10, le medie annue di Biossido di Azoto, PM10 e PM2,5 e un confronto con gli obiettivi delle direttive europee.
Frosinone, con 70 superamenti, è il peggior capoluogo d’Italia per il numero di giorni di PM10 oltre i limiti attuali (50 µg/mc).
Roma tra le 8 città italiane più inquinate per la media annua di Biossido di Azoto (NO2) nel 2023, con 32 µg/mc (microgrammi per metro cubo di aria).
Secondo i dati di Legambiente a Roma è necessario abbattere il 37% di NO2 per rientrare nei parametri che saranno da raggiungere entro il 2030, a Frosinone del 29% le PM10 e del 33% le PM2,5. Anche a Latina si dovrà lavorare per ridurre del 6% le PM10, buona la qualità dell’aria e entro i limiti attuali e previsti sia a Rieti che e Viterbo.
“Il record negativo di Frosinone per le PM10 e Roma tra le peggiori città per NO2, è un grido di allarme incontrovertibile sulla salute della cittadinanza di tutto il Lazio – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio -. A questi parametri di qualità dell’aria pessima bisogna rispondere con politiche alte e forti: a Frosinone pedonalizzazioni, contrasto alla sosta selvaggia, implementazione del Bus Rapid Transfer e ripristino della funzionalità dell’ascensore inclinato, ZTL del centro storico, impulso alla sharing mobility e nuove ciclabili; a Roma subito Fascia Verde, Congestion Charge, nuovi Tram, Ciclovie, Sharing Mobility, Metro e Bus elettrici. Ci rivolgiamo al governatore Rocca, al Sindaco di Roma Gualtieri e a quello di Frosinone Mastrangeli, perché si lavori tutti nella stessa direzione per abbattere il numero di vetture inquinanti, ridurre le emissioni da riscaldamenti a biomasse, scardinare lo strapotere delle automobili sulle strade cittadine con provvedimenti immediati e strutturali, da Città30 alla riduzione dei limiti di velocità sulle autostrade per inquinamento; da una potente cura del ferro e un piano di rilancio del TPL a una diffusione della micro e macro mobilità condivisa; dalla messa a bando dei Diesel per fermare il Biossido di Azoto a tutte le forme di sostegno per la diffusione di veicoli a emissioni zero. Insieme ai limiti di legge attuali per polveri sottili e biossido di azoto, oltre i quali siamo già abbondantemente, l’aumento della qualità dell’aria che viene chiesto dall’Europa con le nuove direttive, deve obbligare il sistema paese e, nello specifico i luoghi di crisi del Lazio, a prendere provvedimenti coraggiosi sui quali dal mondo ambientalista e dai cittadini con a cuore la salute collettiva e l’ambiente, non può che arrivare un grande sostegno”.
“A Frosinone, con i valori record di polveri sottili, c’è bisogno di scelte politiche per il risanamento della qualità dell’aria – dichiara Stefano Ceccarelli presidente del circolo Legambiente il Cigno di Frosinone – per la nostra salute, l’ambiente, il contrasto alle emissioni climalteranti e un miglioramento della qualità della vita. Torniamo a essere il capoluogo con più giorni di mal’aria da PM10 ma un risultato così negativo deve anche dare un grande impulso ad atti concreti e coraggiosi come quelli per una città più ciclabile e amica dei pedoni, e a progetti da realizzare velocemente, come la ZTL nel centro storico, la riduzione dei limiti di velocità nell’autostrada del sole, il potenziamento del TPL con l’implementazione del Bus Rapid Transfer e il ripristino dell’ascensore inclinato, politiche per la sharing mobility per la città e anche su tutto il complicato contesto della Valle del Sacco. Uscire dall’era delle fonti fossili per questo luogo, non è solo un impegno da assumere per contrastare il cambiamento climatico in corso ma anche per i nostri polmoni e il futuro del territorio”.