L’oppositore russo Alexey Navalny è morto in prigione

Lo ha reso noto il servizio penitenziario federale russo e lo riporta l’agenzia russa Tass. “Si è sentito male dopo una passeggiata”

Alexey Navalny, 47 anni, è morto nella colonia penale n. 3 dell’Okrug autonomo di Yamalo-Nenets, ha riferirlo il dipartimento regionale del servizio penitenziario federale:

“Il 16 febbraio di quest’anno, nella colonia correzionale n. 3, il detenuto Navalny A.A. si è sentito male dopo una passeggiata, perdendo quasi immediatamente conoscenza. Gli operatori sanitari dell’istituto sono immediatamente arrivati ed è stata chiamata una squadra medica di emergenza”, si legge nel comunicato. “Sono state eseguite tutte le misure di rianimazione necessarie, ma non hanno dato risultati positivi. I medici del pronto soccorso hanno confermato la morte del condannato. Si stanno accertando le cause della morte”, aggiunge il comunicato rilanciato dalle agenzie russe.

Le cause della morte di Aleksei Navalny saranno chiarite dai medici, ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. “Non lo so. I medici devono capirlo in qualche modo”, ha detto  ai giornalisti che gli chiedevano se sapesse i motivi del decesso dell’oppositore.

L’ uomo aveva da sempre denunciato la corruzione del Cremlino e della casta di Putin. II 20 agosto di due anni fa, il leader dell’opposizione russa fu avvelenato mentre era su un volo in Siberia,

Aleksei Navalny è stato “brutalmente assassinato dal Cremlino”. Lo ha affermato il presidente lettone, Edgars Rinkevics, commentando la notizia della morte dell’oppositore russo.

Per il ministro degli esteri francese, Stéphane Séjourné, Navalny ha pagato con la vita la sua resistenza a un sistema basato sull’oppressione.