Tarquinia – Riapertura Cinema Etrusco, intervista al regista Marco Risi: “Giusto tributo al maestro Leandro Piccioni”

Il regista del film “Il Punto di Rugiada” in programmazione in occasione della serata inaugurale

di Cristina Volpe Rinonapoli

TARQUINIA – Il Cinema Etrusco, fra i luoghi simbolo di Tarquinia, avrà sicuramente in sabato prossimo, una delle sue date storiche. Quando succede che un’amministrazione comunale, contro ogni tendenza nazionale, creda fermamente nel valore culturale del cinema, decidendo di acquisire lo stabile e rimetterlo a bando e quindi di riuscire, dopo tre anni, a riaprirlo, siamo già di fronte a qualcosa che poteva accadere solo in un bel film.

Un atto di coraggio e lungimiranza che ha trovato in Claudio Storani il partner ideale. Ma le emozioni non finiscono qui, per la riapertura, in programmazione l’ultimo, film del regista Marco RisiIl Punto di Rugiada”, e se gli abitanti di Tarquinia ricorderanno e rivivranno, con affetto, le serate passate in quella sala buia, immersi nella magia del cinema, lo faranno anche grazie a quest’ultima pellicola di Risi che, oltre ad avere un cast d’eccezione, omaggia la musica del Maestro Leandro Piccioni, un tarquiniese d’eccellenza, prematuramente scomparso pochi mesi fa.

Marco Risi: un maestro del cinema italiano

Marco Risi

Figlio d’arte, Marco Risi ha saputo ritagliarsi un ruolo di primo piano nel panorama cinematografico italiano, spaziando con maestria tra generi diversi.

Dalle prime commedie degli anni ’80, come “Vado a vivere da solo” e “Un ragazzo e una ragazza“, al crudo realismo di “Soldati, 365 all’alba” e “Mery per sempre“, Risi ha dimostrato una grande versatilità e un talento innato per la regia.

La sua cifra stilistica è inconfondibile: una regia nervosa e dinamica, una scrittura attenta ai dettagli e una profonda attenzione per i personaggi e le loro storie.

Il regista non ha paura di affrontare temi scomodi e controversi, come la criminalità, la droga e la prostituzione, le grandi inchieste che hanno fatto la Storia di questo Paese.

Lo fa con uno sguardo lucido e senza moralismi, raccontando la realtà con crudo realismo e umanità.

Il suo cinema è un cinema di denuncia, che non teme di mostrare le contraddizioni e le storture della società. Ma è anche un cinema di speranza, che crede nella possibilità di riscatto e nella forza dei legami umani.

Tra i suoi film più importanti ricordiamo:

“Soldati, 365 all’alba” (1987)

“Mery per sempre” (1989)

“Ragazzi fuori” (1990)

“Il muro di gomma” (1991)

“Nel continente nero” (1993)

“L’ultimo capodanno” (1998)

“Tre mogli” (2001)

“Maradona – La mano de Dios” (2007)

Marco Risi, sabato prossimo il “Cinema Etrusco” a Tarquinia riaprirà, un cinema che riapre in una fase storica che li vede chiusi i cinema, ed un’amministrazione che compra lo stabile per rendere tutto ciò possibile. Sembra un film invece è tutto vero. Che ci dice?

Ma questa è una notizia meravigliosa! Oggi come oggi, già questo è un miracolo. In più la gente sta tornando nei cinema ed è un fatto che registriamo. Ma in questo caso sono meravigliato, sorpreso, entusiasta, all’idea che si riapra una sala, mentre tutte chiudono. Non sentivo di una riapertura di una sala da tanto tempo, e che sia un’amministrazione comunale a farlo vuol dire che alla cultura ci tiene. Sono venuto a Tarquinia tempo fa per un omaggio a Leandro Piccioni, ed ho appreso questa notizia, una gran cosa veramente”.

Leandro Piccioni, tarquiniese doc, ha curato la musica del suo ultimo film “il Punto di Rugiada” in programmazione proprio in occasione del giorno della riapertura, che rapporto avevate?

Proprio quando sono venuto a Tarquinia, come le dicevo, per la serata in suo omaggio, si era parlato della riapertura del cinema, dell’inaugurazione con la visione del mio ultimo film che è stato purtroppo, e dico purtroppo, l’ultimo di Leandro Piccioni. Mi è stato presentato da Riccardo De Torrebruna, uno degli sceneggiatori del film insieme a Francesca Frangipane e me, avevo ascoltato un suo provino e mi era piaciuto, così è nata la nostra collaborazione, molto, molto bella. Con musiche e le registrazioni nella “Sala Forum”, di Piazza Euclide, dove oltretutto andavo da ragazzo anche con mio padre. Mi ricordo le musiche di Trovajoli. 

Piccioni mandava anche le registrazioni, ma con l’orchestra vera dal vivo, c’è stata una grande emozione da parte di tutti i musicisti, e devo dire che la musica del film è molto bella.

Un grande dispiacere per me, anche se è stata una conoscenza nata da una recente collaborazione. Più volte è venuto sul set, in una di queste occasioni, a fine giornata, si mise al pianoforte, della sala della casa di riposo dove avevamo girato tutto il film, ed abbiamo registrato anche quella musica dal vivo, ha saputo darci una grande emozione con tutti gli attori in silenzio rapiti, li osservavo mentre Piccioni suonava, è stato straordinario. Ho passato dei bei momenti con Leandro…”.

Tarquinia gliene sarà grata era molto legata alla figura di Leandro Piccioni. Venendo al suo film “Il Punto di Rugiada”, parla di giovani, di relazioni… senza voler svelare troppo.

“Parla di un ragazzo, che una sera a causa di un incidente a seguito di una serata non proprio sobria, invece di andare in carcere si trova a dover scontare una pena in una casa di riposo per anziani…”.

Quindi Marco Risi regista di “Mery per sempre”, “Ragazzi fuori”, torna a bomba sul tema dell’attualità dei giovani, soprattutto ora dopo il Covid…

Si! il tema è quello degli anziani e quello dei giovani, e succede una cosa bella, che forse dovrebbe succedere un po’ più spesso: il fatto, che questi giovani quando entrano la mattina in questa casa, sono costretti a lasciare il cellulare e poi lo riprendono la sera, ma durante tutto quell’arco temporale stanno senza, il loro sguardo che è abituato a stare basso sul cellulare, è costretto a stare alto ad altezza umana e a guardare le persone in faccia. All’inizio c’è una diffidenza reciproca, i giovani non reputano gli anziani in grado di capire, gli anziani si sentono distanti, invece poi, anche i “vecchi” sono attratti più incuriositi. Dal sospetto iniziale, si crea questo contatto, come nel punto di rugiada, l’incontro fra l’aria fredda e l’aria calda che provoca qualcosa di molto bello…”.

Un punto bellissimo! Marco Risi, un consiglio che si sente di dare al nuovo gestore del “Cinema Etrusco” Claudio Storani, perché se l’amministrazione nell’acquistare lo stabile è stata coraggiosa, anche lui lo è. Il suo film è prodotto dalla Fandango, parliamo della distribuzione, della difficoltà del cinema, l’altro giorno in conferenza stampa proprio Storani, ha parlato di centro polifunzionale, del recupero di pellicole storiche, di spazi mattutini per le neo mamme …

Questa è una buonissima cosa, un’attività che svolge a Roma anche il giovane Valerio Carocci al Nuovo Cinema Troisi, che non a caso è la prima sala d’Italia come incassi come presenze di attori e registi, quindi queste iniziative sono valide, è giusto variare e non dare soltanto il film da vedere e finisce tutto così. È importante sfruttare le sale nelle 24 ore, con la presenza di registi, attori, sceneggiatori”.

Come sabato prossimo che lei sarà presente alla proiezione del suo film a Tarquinia?

Certo! Speriamo che riesca a tenerlo un po’ di giorni appunto, parlando di visioni e distribuzione. Il Cinema di Tarquinia credo, poi, che raccolga l’utenza dei paesi vicino, so che non ci sono altri cinema in zona… quindi forza con le visioni! Andate al cinema”.

Lei prima ha citato Carocci ed i ragazzi del Nuovo Cinema Troisi. Cosa potrebbe dire ai ragazzi di Tarquinia, ad esempio, che avranno di nuovo un cinema?

Andare al cinema è una decisione, quando vado al cinema scelgo io di andare, mentre con la televisione, con i cellulari no, vedere i film sempre più piccoli in questi apparecchietti, quasi quasi un po’li subisci, invece li, al cinema, sei dentro in una sala al buio, a condividere con altri le emozioni, che non è la stessa cosa che stare soli a guardare un film in televisione o sul cellulare: è un’emozione, un’emozione che si condivide, e quello crea sempre qualcosa di magico. Lo schermo, grande il telo bianco sul quale si proiettano le immagini, è sempre una magia…e non bisogna perderla, questo dico ai ragazzi, tutti. Quindi andate al cinema, anche dai paesi vicini! E poi con l’estate le arene“.

Salutiamo Marco Risi, gentile, brillante, che crede nel cinema, nei ragazzi ma anche nello scambio fra generazioni, e speriamo che con la riapertura del “Cinema Etrusco” possa avvenire un altro punto di rugiada, dove le diversità di età, ideali, visoni del mondo si possano incontrare in una visione collettiva che dia emozioni… come dice il regista. Il cinema, che magia!