Il decreto del vescovo Marco Salvi vieta gli incontri e sollecita un percorso di purificazione per Gisella Cardia e il marito
TREVIGNANO ROMANO – Ricostruzioni lacunose, contraddizioni, errori dottrinali, la Commissione d’inchiesta dice stop agli incontri della “veggente” Gisella Cardia (all’anagrafe Maria Giuseppa Scarpulla).
Lei che dal 2016 racconta di presunte apparizioni della Beata Vergine Maria, di Gesù e del Padre, in concomitanza con delle presunte lacrimazioni di sangue attribuite ad una statua della Beata Vergine Maria, e che ogni 3 del mese ha incontri con il divino a Campo Le Rose insieme a tanti fedeli che la seguono.
La decisione è frutto di un’indagine svolta per mesi e che si è concretizzata con il decreto del 6 marzo 2024 della diocesi di Civita Castellana.
I fatti
Era l’aprile del 2023, quando il vescovo Marco Salvi, insediatosi da qualche mese, disponeva un’indagine accurata sui fatti e le persone coinvolte nel fenomeno di Trevignano Romano, istituendo un’apposita Commissione composta da esperti in vari ambiti (teologia sistematica, diritto canonico, teologia spirituale, psicologia).
Nel frattempo lui stesso chiedeva alla Procura di Civitavecchia l’accesso agli atti riguardanti le analisi eseguite dai Carabinieri (sempre per richiesta del vescovo) circa la natura delle lacrime di sangue della statua della Madonna, “Richiesta che mi veniva tuttavia negata per due volte dal procuratore capo”.
La decisione della Commissione
Messaggi e lacrimazione
Dopo incontri, testimonianza e interazioni con persone vicine alla “pseudo” veggente e habituè del Campo Le Rose la Commissione è giunta ad evidenziare:
“Lacune nella testimonianza della Sig.ra Gisella Cardia che, pur sotto giuramento davanti a Dio, non ha riferito alla Commissione elementi da lei stessa fatti conoscere in interviste televisive; elementi che lei stessa considera “parte” dell’esperienza sovrannaturale che asserisce di vivere e che è oggetto di indagine e di studio da parte della Commissione;
le contraddizioni interne alla testimonianza della Sig.ra Gisella Cardia, che nega risolutamente di avere il compito, al momento della scrittura dei presunti messaggi sovrannaturali e della loro divulgazione, di comprenderli (ella trascrive e non interpreta); salvo poi, in alcuni casi, procedere alla loro spiegazione al fine di superare le critiche oggettive di bizzarria e non conformità alla fede cattolica; l’aperta contraddizione tra la testimonianza della Sig.ra Gisella Cardia e quella del Vescovo emerito Romano Rossi in merito ad una presunta lacrimazione di una statuetta della Vergine nelle mani di quest’ultimo, cosa che egli nega in maniera categorica e irremovibile;
la non concordanza delle testimonianze della Sig.ra Gisella Cardia e del marito Gianni Cardia con quanto riportato da altri testi in merito allo svolgimento dei fatti. Si veda, ad esempio, la differente posizione rispetto a don Francesco Asti il quale, a detta della presunta veggente, avrebbe riconosciuto, presente il Vescovo, la soprannaturalità del fenomeno; cosa questa decisamente smentita dallo stesso don Asti”.
“I messaggi Divini”
Nei messaggi divulgati dalla presunta veggente sono presenti numerosi errori teologici che non possono essere imputati a dibattiti di scuola, né al modo caratteristico di una persona priva di competenze teologiche di esprimere una verità che le è rivelata da Dio. (LEGGI TUTTO)
Al riguardo, si riporta un solo esempio risalente ad un messaggio del l O marzo 2022 ricevuto dalla Sig.ra Gisella Cardia, ricordando che i passaggi problematici sono molto numerosi:
«[Parla Dio Padre] Guardate adesso come tutto precipiterà. Anche il vostro rifugio sarà pronto per quel periodo. Io sto sollecitando tutto, in modo che quando Maria Santissima, vi dirà che sarà ora di andare, voi dovrete recarvi alla croce blu (collina benedetta di Trevignano Romano) e lì non sarete mai toccati, perché io personalmente ho santificato quel posto. Non preoccupatevi, lasciate andare le cose umane e abbiate Fede, tutto si realizzerà come da mio progetto. Gli angeli, nel luogo da me benedetto, vi proteggeranno e vi metteranno al sicuro, vi renderanno invisibili ed Io non vi farò mancare nulla».
La presunta veggente, ascoltata dalla Commissione, ha spiegato che questo obbligo di recarsi sulla collina di Trevignano non riguarda l’intera umanità, ma solo le persone del posto. “Nonostante questo chiarimento, il fatto che la salvezza escatologica anche di una porzione dell’umanità richieda di recarsi in un luogo specifico e di essere resi invisibili dagli angeli, in modo da non essere attaccati dai demoni, rappresenta non solo qualcosa di bizzarro, ma anche una visione che va contro la dottrina soteriologica della Chiesa cattolica, per la quale la salvezza è data nella fede in Gesù vissuta nella Chiesa e resa operosa nella carità“.
Consultando poi il sito https://lareginadelrosario.org/, dove la Sig.ra Gisella Cardia ha raccolto e reso consultabili a tutti i presunti messaggi di origine sovrannaturale che deviano dalle altrettanto presunte apparizioni mariane e non solo, si può notare che, rispetto al materiale originario, di cui la Commissione è in possesso, si sono operate diverse sostituzioni e adattamenti rispetto ai testi originali, in modo che eventuali critiche di non conformità alla fede cattolica potessero essere, se non superate, almeno attenuate.
Il problema principale risiede nel modo in cui la presunta veggente ricava la verità che insegna, ovvero non dall’interpretazione della Tradizione e in particolare della Scrittura, ma a partire da presunte ispirazioni che provengono dalle Persone divine e da Maria.
Ulteriore problema è dato dalla eccessiva semplicità dei temi dei messaggi e delle esortazioni della presunta veggente, incapaci di formare realmente i fedeli perché ben lontani dalla ricchezza della Scrittura e della più ampia Tradizione ecclesiale. Si tratta di contenuti che potrebbero essere offerti da qualunque persona che abbia un minimo di dimestichezza con i temi della spiritualità cristiana. Tali contenuti si rifanno a quel profetismo popolare che accompagna la storia della Chiesa occidentale sin dal Medioevo e che non ha nulla a che fare
con la mistica popolare di cui parla Papa Francesco. Questo ha una rilevanza teologica perché li rende non indicativi del carattere soprannaturale delle presunte apparizioni in esame. Nel contenuto dei messaggi, infine, c’è anche un giudizio sulla Chiesa cattolica istituzionale. Essa è giudicata come appartenente in parte all’ ambito della salvezza e in parte al regno del maligno in base alla sua corrispondenza con le ispirazioni ricevute dalla presunta veggente. Al di là delle dichiarazioni di principio, per la Sig.ra Gisella Cardia la Chiesa è oggetto di valutazione e di giudizio a partire dalla sua personale visione dottrinale, peraltro influenzata da sacerdoti a lei noti ma che espongono idee e posizioni quantomeno opinabili (Chiesa modemista, falsificazione della Scrittura, …).
Un esempio dell’autoreferenzialità della presunta veggente è il rifiuto, da lei operato, del
sacerdote a lei inizialmente destinato dal Vescovo emerito, Mons. Rossi, quale accompagnatore spirituale, affermando che non era lui la persona voluta dalla Madonna, e la scelta di un’altra persona perché gradita alla Vergine.
I risultati della Commissione hanno così decretato: “l’inattendibilità della stessa, ai fini che ci competono, in merito ai fatti di cui al presente decreto. Per eventuali altri profili di responsabilità in ordine ai fatti qui esposti ci si rimette alle decisioni delle autorità civili“.
I divieti del vescovo
“Raggiunta la certezza in merito alla “non soprannaturalità” delle apparizioni e rivelazioni asserite dalla Sig.ra Gisella Cardia (all’anagrafe Maria Giuseppa Scarpulla) e dal Sig. Gianni Cardia; in vista del bene della parrocchia di Trevignano Romano e del Popolo di Dio che è in tutta la diocesi di Civita Castellana, il vescovo impone ai sacerdoti il divieto: l) di celebrare i sacramenti o guidare atti di pietà popolare in modo tale da connettere entrambi, in modo diretto e indiretto, con gli eventi di Trevignano Romano, sia nei terreni di proprietà dell’Associazione “Madonna di Trevignano ETS” che in altri luoghi privati, pubblici ed ecclesiali; di recarsi nel luogo dell’apparizione alimentando nei fedeli l’idea che vi sia un qualche riconoscimento ecclesiale;
b) impongo alla Sig.ra Gisella Cardia (all’anagrafe Maria Giuseppa Scarpulla), al Sig. Gianni Cardia e a tutti i soggetti a vario titolo coinvolti negli eventi di Trevignano, il rispetto e l’adesione alle decisioni del Vescovo diocesano, nonché la disponibilità a compiere un percorso di purificazione e discernimento che promuova e mantenga l’unità ecclesiale;
c) chiarifico che il titolo “Madonna di Trevignano” non ha alcun valore ecclesiale e non può essere usato come se lo avesse, anche in ambito civile;
d) avverto i fedeli circa l’obbligo disciplinare e spirituale derivante dal pronunciamento ecclesiale di astenersi dall’organizzare e/o partecipare ad incontri privati e/o pubblici (siano essi di preghiera e/o di catechesi) che diano per certa e indubitabile la verità sovrannaturale degli eventi di Trevignano o che siano atti a fare pressione sul Vescovo diocesano per modificare le proprie legittime decisioni sugli eventi stessi;
Infine, ricordo a tutti che la comunione di amore con la Beata Vergine Maria, Madre del Signore e della Chiesa, viene nutrita a partire dalla Parola di Dio e dalla liturgia della Chiesa, che sono il vero e reale luogo d’incontro quotidiano con Colei che ci viene donata dalla Trinità quale segno di consolazione e di sicura speranza”.
b.f.