L’europarlamentare si è cimentato in un monologo politico sull’Europa raccogliendo numerosi applausi dalla platea
VITERBO – Un Teatro San Leonardo gremito ha accolto lo spettacolo dell’europarlamentare Nicola Procaccini, “Cronache dal ventre della balena live”.
Immigrazione, diritti umani, Quatargate, ecologia, caduta del muro di Berlino, di idee e valori della destra.
Scenografia e colonna sonora sono dedicati a Moby Dick e la balena bianca, sottofondo l’omonima canzone del Banco del Mutuo Soccorso.
Il racconto inizia con la sua prima esperienza dentro le Istituzioni europee:
“Non è stata delle migliori, il giorno del mio insediamento alla commissione a me affidata: Rapporti tra l’Unione Europea e stati del Nord Africa, sono invitato a salire sul palco, ma vengo bloccato dall’alzata di mano un’esponente di estrema sinistra che invoca il “cordone sanitario” ed io vengo così “cordonato”, cioè isolato perché: fascista, estremista, squadrista, teppista e ciclista e quindi incompatibile secondo loro a incarichi al Parlamento europeo”.
Poi una nuova commissione, quella sui diritti civili, immigrazione e lgbt dove il confronto non è semplice…. “Hanno accolto Carola Racket e Luca Casarini al parlamento europeo come due esempi da seguire, talmente tanto, che saranno anche candidati”.
L’ Europa, dalla sua fondazione all’ “islamizzazione”
“La destra è sempre stata europeista, nei Trattati di Roma del 1957 che istituiscono la Comunità europea i 144 voti contrari di quella sera furono dei comunisti, tifavano per l’Unione sovietica e il patto di Varsavia. Noi pensiamo ad un Europa confederale, non agli Stati Uniti d’Europa dove le nazioni sono ridotte a mere entità amministrative, difendiamo l’idea originale confederalista di Europa quella del 1957, un’alleanza di popoli e nazioni libere e sovrane che fanno cose importanti “insieme” , come proteggere i confini, difendere il mercato interno. Ci opponiamo contro chi vuole trasferire le competenze dalle nazioni all’Unione Europea cancellandole, quella è l’idea originale dell’Unione sovietica ed è un altra cosa…”
Il calcio strumento di soft power utilizzato per conquistare la cultura di una civiltà.
“Non è un caso se tutte le squadre di calcio delle capitali d’Europa hanno sponsor società arabe. Il modo più efficace per permeare una cultura e mostrare al mondo la propria supremazia e i loro loghi impressi sulle magliette vogliono dire “abbiamo comprato le vostre idee e i vostri valori”.
Si parla di ambiente, un video mostra il paradosso della produzione di auto elettriche e i danni che si fanno al pianeta per produrle.
Interviene anche il deputato Mauro Rotelli : ”Il regolamento europeo per gli imballaggi penalizza solo l’Italia. Il nostro sistema si basa sulla raccolta differenziata; noi ricicliamo e riusiamo non avendo materia prima. Abbiamo raggiunto percentuali di recupero straordinarie, le più alte in Europa.”
Infine il cristianesimo: “Definisce la nostra cultura, è il concime della nostra identità, della civiltà europea ed occidentale, e tra i i valori di noi conservatori europei che portiamo nel futuro insieme a tanto altro.
Alla fine cita Pasolini e si commuove leggendo le parole di Saluto e augurio “In lui si fondono tensione spirituale e carnale le scintille hanno acceso il pensiero italiano del secolo scorso, questa sua ultima poesia scrive è il suo testamento spirituale e politico, quello che poco prima di morire consegna ad un giovane fascista”.