ACQUAPENDENTE – Riceviamo e pubblichiamo – “L’incuria e il degrado regnano ai lati delle nostre strade. Ma ciò non va visto come un impedimento – diciamo – dirimente, bensì come un’opportunità.
Esempio: ai pochi pellegrini che passano per Acquapendente, se vogliamo incentivarne e accrescerne l’afflusso, basterebbe far salire loro dal Duomo verso il cimitero, perché i marciapiedi così dissestati e perigliosi forniscono lo scenario ideale per una realistica Via Crucis. Perché rinunciarne?
Ma oggi ci concentriamo soprattutto su una via in particolare. Trattasi del recentemente inaugurato tragitto dedicato al nostro egregio concittadino, il glottologo Italo Ronca. Nella locandina di presentazione dell’evento neanche una piccola parte è stata dedicata a mostrare il posto e forse sappiamo il perché: per vergogna, data la consapevolezza dell’Amministrazione dell’incuria e dello stato di degrado in cui versa la zona (Ponte S. Leonardo e gran parte del Paese). Una strada, Via Italo Ronca, caratterizzata da addobbi peculiari, un cantiere, privo di data di inizio e di fine, mentre sull’identità dell’azienda alla quale è stato assegnato il lavoro e sul relativo importo, cala una fitta coltre di mistero, alla faccia del diritto amministrativo. Perché non sfruttare queste omissioni per far girare a un regista un noir oppure un giallo? Non sono la stessa cosa, perché il noir postula scenari cupi (l’attuale amministrazione ne è particolarmente portata) mentre il giallo si dibatte fra mistero – esenti ( nello stile di Sir Alfred Hitchcock, ma anche del tenente Colombo) .
Ora, la legge prevede che l’inizio dei lavori vada sempre comunicato, quale che sia la natura degli interventi. Allo stesso modo, bisogna dichiarare quando tutte queste attività giungeranno al termine. È, inoltre, doveroso, soffermarci sulla visuale che si ha sporgendosi dalla strada e guardando in basso. Un mare di rifiuti che, forse, in primo luogo si deve attribuire all’inciviltà di alcuni cittadini, ma che in realtà solleva l’ennesima problematica di abbandono del paese, che dipende dall’incapacità di gestione e coordinamento della nettezza urbana e dello smaltimento della spazzatura. A completare il mesto quadro, interviene pure l’ennesimo richiamo alla pessima cura degli arbusti poiché vediamo una massa indefinita di sterpaglie, erbacce che ormai risultano essere parte integrante del muro. Qualcuno potrebbe pensare che si faccia un torto alla natura sradicandole, se non fosse che le piante sono già morte, assieme alla speranza che il PD scelga un altro Comune e ci risparmi la sua presenza. Questa la situazione e il riconoscimento comunale alla nuova strada che porta il nome dell’Illustre Italo Ronca. Ci chiediamo se, forse, non sarebbe stato più opportuno onorare il nome dell’eccelso Docente per far uscire dall’anonimato edifici, degni di nota, che non hanno ancora un nome e che meriterebbero di averne uno
ad esempio la Biblioteca Comunale?”.
I consiglieri comunali Alessandro Brenci e Valentina Sarti