CIVITAVECCHIA – Serve «un Piano Industriale per il Lazio». Lo ha detto il presidente di Unindustria Angelo Camilli nella sua relazione all’assemblea generale di questa mattina alla Nuvola all’Eur.
«Le più recenti stime sul PIL del Lazio – ha spiegato – nel 2023 ci collocano appena sopra la media italiana, ma dopo la caduta del 2020 non abbiamo agganciato il ritmo di rilancio delle altre principali regioni. È un film che abbiamo già visto: l’economia regionale dimostra di avere il fiato corto. Dobbiamo decidere se continuare a perdere terreno o riprendere a correre.
Negli ultimi venti anni il nostro capitale industriale si è ampiamente ridotto: il valore aggiunto dell’industria è diminuito di un terzo. Da soli i servizi non bastano per accelerare la crescita. L’innovazione – ha aggiunto – si trasferisce e si valorizza nella manifattura ed è la manifattura che fa crescere la domanda dei servizi ad alta intensità di conoscenza. Dobbiamo ristabilire un rapporto più equilibrato tra l’industria intelligente e i servizi ad alto valore aggiunto nella nostra economia come antidoto alla bassa crescita. Abbiamo bisogno di un numero maggiore di medie imprese per competere sui mercati globali e di irrobustire le tante numerose piccole eccellenze».
Nella visione di Unindustria, Roma deve essere attrice protagonista del Piano Industriale del Lazio. «Deve rivendicare il suo ruolo di importante città metropolitana, sede di grandi Multinazionali e di Istituzioni internazionali – ha aggiunto il presidente Camilli – non può ignorare le scelte che riguardano elementi cruciali per lo sviluppo della Capitale e della Regione, solo perché si trovano fuori dal perimetro del Grande Raccordo Anulare: dall’area industriale e logistica di Pomezia, all’aeroporto di Fiumicino, fino al porto di Civitavecchia, per fare i tre esempi di maggior rilievo. La Capitale deve essere un acceleratore per le economie degli altri territori della regione».
E poi il passaggio sulle infrastrutture, con Unindustria che auspica un contributo decisivo dal Pnrr e dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. «Siamo soddisfatti che alcune opere fondamentali come la Orte-Civitavecchia, la Cisterna-Valmontone e l’adeguamento della Salaria abbiano registrato importanti passi in avanti. Allo stesso tempo – ha concluso Camilli – chiediamo un calendario credibile per la Roma-Latina e garanzie sulla realizzazione della nuova Latina-Frosinone».
«Stiamo cercando le risorse per la Roma-Latina, quella che io chiamo la Salerno-Reggio Calabria della nostra regione – ha assicurato il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca – possiamo partire con i primi 13 chilometri ma mancano ancora 300 milioni. Però sono certo che anche quelle risorse arriveranno, anche grazie al dialogo avviato con Salvini. Intanto con Ferrovie sto lavorando affinché la linea Civitavecchia-Capranica-Orte torni nella programmazione nazionale».
Relazione assemblea 2024 Unindustria (per STAMPA)